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Il genio e il suo biografo: un libro sui rapporti tra Michelangelo e Ascanio Condivi

Ripatransone | “Ascanio Condivi e Michelangelo” è il libro di Giorgio Settimo che verrà presentato sabato 23 ottobre all’auditorium “Santa Caterina”

di Giovanni Desideri

Michelangelo Buonarroti e il suo primo biografo: Ripatransone celebra il suo cittadino più illustre, Ascanio Condivi (ca. 1525-1574), pittore, scultore e appunto scrittore, autore di una famosa biografia del più grande artista di tutti i tempi. Sabato 23 ottobre alle 18, presso l’auditorium “Santa Caterina”, verrà presentato il libro di Giorgio Settimo Ascanio Condivi e Michelangelo (2004, seconda edizione riveduta di un testo del 1975), finanziato dalla ditta Ascani dei fratelli Giovanni e Mario Ascani e corredato delle illustrazioni del ripano Giuliano Pulcini (tra le quali l’immagine riprodotta in copertina). Oltre all’autore interverranno l’ambasciatore Lodovico Masetti e il critico d’arte Luigi Dania.
 
Il libro ripercorre in tre capitoli la biografia di Ascanio Condivi (detto “il Ripatransone”), la sua vicenda artistica e quella di scrittore. Riporta inoltre opinioni di “vari autori” sulla sua “Vita di Michelagnolo” (quarto capitolo), che riproduce integralmente (pp. 189-248) dopo la “Conclusione”.
 
Poco più che ventenne, intorno al  1545, Condivi si trasferì a Roma, per studiare le “arti belle” e particolarmente il disegno (parlando di sé si definì sempre “pittore”). Nel 1547 conobbe Michelangelo. Circa sei anni dopo, ormai suo amico, ne divenne il biografo. Nel 1554 Condivi tornò a Ripatransone, dove visse fino alla morte (fu travolto dal fiume Menocchia in piena). Nel 1555 sposò Porzia Caro, nipote di Annibal Caro.
 
Quasi tutte le opere di Condivi sono andate perse, tranne un quadro giovanile (“Epifania”, oggi presso l’Ente Casa Buonarroti di Firenze) tratto da un cartone di Michelangelo, quindici tavolette con i “Misteri del Rosario” (un tempo parte di un altare insieme ad una pala centrale pure dispersa; le tavolette, oggi restaurate, sono conservate presso l’episcopio di Ripatransone, mentre sull’altare della chiesa della Madonna di Fatima sono sostituite con riproduzioni fotografiche), un Tabernacolo (chiesa di San Nicolò), una medaglia di incerta attribuzione.
 
La presentazione del libro di Giorgio Settimo sarà l’occasione per mettere in luce gli aspetti noti e meno noti della vita e dell’opera di Ascanio Condivi, partendo dai vari giudizi forniti sull’opera nel corso dei secoli.

22/10/2004





        
  



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