Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Dove va la economia teramana? Occorre ottimismo per attirare capitali.

Teramo | Il Rapporto 2008 sulla economia teramana, pubblicato dalla Camera di Commercio e dell’Artigianato di Teramo, invita alla riflessione. La Provincia di Teramo è la quinta in Italia per tasso di crescita imprenditoriale. Bisogna puntare sull'innovazione.

di Nicola Facciolini

Scienziati al lavoro

Sono ancora valide le analisi del Rapporto 2008 sull'economia teramana, stilato in occasione della Sesta Giornata dell'Economia, lo scorso 15 maggio 2008, alla Sala Convegni della Camera di Commercio di Teramo. Un evento nazionale, durante il quale illustri professori di economia hanno presentano alle Camere di Commercio il quadro dell'andamento dell'economia provinciale, attraverso l'analisi delle principali variabili di tipo congiunturale e strutturale.

L'iniziativa, giunta nel 2008 alla sesta edizione, è stata un momento privilegiato di confronto tra i protagonisti del sistema economico locale che l'Ente camerale, quale istituzione dedicata allo sviluppo dell'impresa, del mercato e del territorio, mette a disposizione della comunità. Quale messaggio è passato ai politici ed agli amministratori su quanto detto?

L'Istituto «G. Tagliacarne» e la Fondazione Unioncamer hanno suddiviso le province italiane in tre classi: quella delle province «pro-cicliche», che seguono pedissequamente l'andamento della congiuntura nazionale e quelle delle province «anti-cicliche» e «acicliche», che rispettivamente anticipano o posticipano il trend congiunturale nazionale o, comunque, risultano neutrali rispetto ad esso.

Bene, ancora una volta, Teramo è collocata nel gruppo delle 42 province «pro-cicliche» e dunque tra quelle «a forte impatto» congiunturale, mostrando un tasso di correlazione del 75% con l'andamento nazionale, a differenza di una «somiglianza» più bassa evidenziata da Pescara (52%), L'Aquila (47%) e Chieti (39%). Nonostante quest'elemento critico per le prospettive di sviluppo, la Provincia di Teramo è la quinta in Italia per tasso di crescita imprenditoriale nel 2007.

L'edilizia e il terziario dominano la crescita imprenditoriale, con una vitalità superiore alla media italiana. La componente hi-tech continua a salire e rappresenta quasi un terzo dell'export complessivo, ma occorre sviluppare al massimo i rapporti tra i privati e l'Università. L'artigianato è un settore strategico da trasformare in elemento di forza. Rallenta la crescita occupazionale, ma resta superiore alla media italiana. Allarme rosso per la ricchezza provinciale e il reddito delle famiglie. Secondo l'Osservatorio di Artigiancassa, «i punti nevralgici del sistema abruzzese sono rappresentati da un carente livello delle dotazioni infrastrutturali leggere, tra cui le reti per la telefonia e la telematica o gli impianti e reti energetico-ambientali e da un rallentamento della componente industriale nella creazione della ricchezza».

Criticità per molti versi riscontrabili anche in provincia di Teramo. Secondo il Rapporto, nonostante le molte difficoltà, Teramo si conferma una provincia con un'economia dai buoni «fondamentali»: è prima in Italia nel peso relativo del valore aggiunto delle medie imprese industriali e conserva una buona incidenza, sul complesso dell'economia, del valore aggiunto delle medie e piccole imprese.

Il debito pubblico però ha rialzato la testa, tornando nuovamente ad aumentare, mentre la crescita dei prezzi al consumo scoraggia i cittadini a fare acquisti, determinando un accumulo di beni prodotti. Le stime per il 2008, nel corso dei primi mesi dell'anno, sono state corrette al ribasso da tutti i principali osservatori congiunturali. La globalizzazione degli scambi ha trasformato una crisi locale (americana) in una situazione di crisi finanziaria mondiale, che ha indotto gli istituti di credito a limitare fortemente i prestiti interbancari e ai prenditori finali e, soprattutto, ad inasprire il costo del credito.

"La Cina svolge un duplice ruolo negativo - secondo il prof. Giuseppe Mauro - sia in qualità di competitor sul mercato locale per forte afflusso di import, sia perché produce una flessione dell'export nei tradizionali mercati di sbocco".

Le stime alla crescita del Pil per il 2008, formulate nell'autunno del 2007, sono state dunque riviste fortemente al ribasso dai principali osservatori economici. A fine aprile, la Commissione Europea ha formulato per l'Italia stime di crescita di appena lo 0,5% per il 2008 e dello 0,8% per il 2009. Ma sono dati orami storici. L'Italia è l'anello debole del sistema europeo, perché meno degli altri può far leva sulla politica fiscale e sulla spesa pubblica a causa del debito pubblico. A

nche il Fondo monetario internazionale ha rivisto le previsioni per l´Italia stimando la crescita del nostro Paese nel 2008 allo 0,3 per cento. La recente assegnazione a Milano dell'Expo universale del 2015 potrebbe essere tuttavia un'occasione per tornare ad investire in infrastrutture pesanti e leggere, per rilanciare e consolidare il ruolo dell'Italia nei corridoi europei.

A questo si aggiungono anche le croniche difficoltà scontate dalle imprese teramane nell'accesso al credito, dovuto non solo al differenziale del costo del denaro rispetto alle altre province d'Italia, ma anche ad un limitato utilizzo di strumenti diversificati di finanza aziendale. Queste criticità sono riconosciute come i principali freni alla crescita anche da parte del sistema delle imprese. Lo scarso ricorso alla leva dell'innovazione (unico strumento in grado di incrementare la produttività) da parte delle imprese teramane, è un segnale di forte allarme.

Teramo resta centrale per lo sviluppo endogeno di imprese della classe media; ma occorre attirare capitali per il ruolo crescente di imprese d'eccellenza nel settore metalmeccanico. Ma la competenza industriale deve essere fertilizzata da una forte capacità terziaria.

"La capacità di lavorare su un distretto in grado di applicare le dinamiche knowledge based - spiega il prof. Mauro - rappresenta l'unica fonte di vantaggio comparato di lungo periodo: il futuro consiste in un territorio illuminato guidato e pianificato in modo consapevole capace di rinnovare il proprio patrimonio di conoscenza. Oggi si avverte una sorta di mancanza di entusiasmo. Il quadro di riferimento appare fosco e privo di coordinate specifiche in cui ai problemi macroeconomici generali (rialzo materie prime, concorrenza aggressiva, questione euro) si frappongono fattori interni (flessibilità del mercato del lavoro, energie, pressione fiscale)".

22/10/2008





        
  



4+4=

Altri articoli di...

Teramo e provincia

17/06/2020
“Cin Cin”: a tavola con i vini naturali (segue)
14/01/2020
L’opera di Enrico Maria Marcelli edita dall’Arsenio Edizioni ha vinto il Premio Quasimodo (segue)
29/12/2019
A Martinsicuro “Natale con le tradizioni” (segue)
19/11/2019
Doppio appuntamento per “Sentimentál” di Roberto Michilli (segue)
13/11/2019
Roberto Michilli presenta il 16 novembre a Campli “Sentimentál” (segue)
24/10/2019
Parte sabato 26 ottobre a Giulianova la rassegna “La pintìca dei libri” (segue)
26/07/2019
Il 28 luglio la premiazione dei vincitori del Premio Letterario “Città di Martinsicuro” (segue)
22/07/2019
Il 25 luglio a Tortoreto Lido fiabe e racconti della Val Vibrata (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji