Vandali prendono a sprangate e a sassate le porte di vetro antisfondamento della sede del Partito della Rifondazione Comunista. La sede del partito della Rifondazione Comunista è stata già oggetto di azioni vandaliche ad opera di ignoti, comunque in questo caso l’atto vandalico ha recato evidenti danni agli infissi di entrambe le sedi del partito, quella comunale e quella della federazione provinciale. Sul luogo sono accorsi i rappresentati politici del partito, primo fra tutti il segretario comunale il dottor Massimo Martelli, subito dopo il consigliere provinciale Luigi Trivellizi e il consigliere comunale Roberto Mascetti.

 

La scientifica ha fatto subito gli accertamenti, comunque non è stato l’unico episodio vandalico del sabato sera, presumibilmente gli stessi teppisti hanno cercato di incendiare la porta d’ingresso dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero.

 

Anche in questo caso è intervenuta la scientifica per fare i rilevamenti sul luogo dell’accaduto. I malviventi hanno lasciato la bottiglia contenente il liquido infiammabile di fianco al luogo del misfatto, ma quello che sbalordisce è che hanno operato incuranti della telecamera installata sul montante della porta, che ha filmato ma non ha registrato.

 

Infatti la telecamera servirebbe solo per vedere e successivamente autorizzare gli ingressi delle persone all’interno degli uffici dell’Istituto Diocesano. Non ci sono rilevanti danni ma resta comunque il fatto che nella notte di sabato un gruppo di delinquenti, ma non si può escludere che siano due, hanno operato indisturbati per la città e abbiano fatto danni a strutture di uso pubblico.

 

In generale ormai sono diversi anni che il centro storico di Ascoli Piceno è teatro di atti vandalici contro cose e persone. Ultimante anche alcuni consiglieri comunali di centro destra si sono interessati all’argomento, presentando interpellanze e azioni per ristabilire l’ordine, ma è evidente che ciò non ha avuto buon esito.

 

Ennesimo atto di teppismo dopo i fatti di domenica scorsa allo stadio Cino e Lillo del Duca, dove un ragazzo ha lanciato un razzo che ha gravemente ferito una donna. Lo Stato sempre più permissivo non dà la giusta punizione a coloro che infrangono le leggi e lascia impuniti i reati abbandonando i cittadini a se stessi, ed è normale che gruppi nascenti di teppisti emulino coloro che l’hanno fatta franca, facendo a loro volta azioni contro la società e il patrimonio collettivo.

 

Non può la differente appartenenza ad un gruppo politico spingere ad andare contro dei concittadini ed è finito il tempo in cui se avevi l’auto in sosta è un automobilista ti veniva accidentalmente a sbattere, lasciava sul parabrezza i dati per essere rintracciato e affrontare a testa alte le conseguenze.