Serata interamente dedicata al brodetto sambenedettese quella organizzata dal Rotary Club di San Benedetto. Il presidente Gianluigi Scaltritti ha voluto in questo modo offrire a soci ed amici un momento dedicato ad una delle più note tradizioni culinarie della nostra città. Per l'occasione è stato scelto il ristorante dell'Hotel Progresso dove la chef Titti Bugari ha preparato il noto piatto locale con il pesce tipico del nostro mare.

"Il brodetto, nato nelle paranze, ci riporta alle nostre radici", ha detto Cesare Caselli relatore della serata. Il suo racconto è partito da San Giacomo della Marca, che sembra amasse molto questo piatto, passando per Papa Pio IX fino ad arrivare a Adolfo De Carolis.
Ospiti della serata Benedetta Trevisani, presidente del Circolo dei Sambenedettesi che si è sempre battuto per la conservazione delle tradizioni e Silvio Venieri presidente del Circolo Riviera delle Palme, presenza culturale importante sul territorio.

Il discorso di Cesare Caselli è poi andato sul poeta dialettale sambenedettese Ernesto Spina, che ha lasciato alla nostra città poesie, canzoni e testi teatrali che la ritraggono in un momento particolarmente importante della sua crescita, il passaggio da borgo marinaro a località turistica con tutta la gioia, l'entusiasmo, ma anche l'amarezza di assistere ad un mondo che stava inesorabilmente cambiando e abbandonando le sue tradizioni.

Giancarlo Brandimarte, che da anni si dedica allo studio e alla diffusione del vernacolo sambenedettese, ha recitato alcune delle poesie più significative di Ernesto Spina, da quelle che ritraggono quadretti di scene paesane a quelle più profonde con la descrizione struggente del mare.

Divertente è stata la performance di Giovanni Quondamatteo, il quale grazie al suo dialetto sambenedettese reso dalla consuetudine simile ad un teatrale gramlot ha incantato la platea con esilaranti barzellette inframezzate da sue poesie che hanno, come nel caso di Spina, come protagonisti i personaggi di una città amata che sta scomparendo.