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Operazioni anticrimine di Carabinieri, Polizia di Stato e Fiamme Gialle in Val Vibrata.

Colonnella | In arresto due marocchini per spaccio di stupefacenti tra l’Ascolano e il Teramano. La Guardia di Finanza di Teramo sequestra un oleificio, su segnalazione della sezione aerea di Pescara. La Polizia sequestra 13mila chili di botti e denuncia imprenditore.

di Nicola Facciolini

Foto Archivio NF

Brillante operazione dei carabinieri del nucleo operativo del comando provinciale di Ascoli Piceno che hanno arrestato nel Teramano, in flagranza di reato, due marocchini che tentavano di vendere hashish ad un loro cliente. L'arresto è avvenuto a Controguerra in provincia di Teramo, in piena Val Vibrata. Nell'auto dei due spacciatori, trentenni ed entrambi pregiudicati, secondo le fonti dell'Arma, sono stati sequestrati tre chili di hashish, per un valore di mercato, al dettaglio, di 30 mila euro.

Un terzo complice sarebbe riuscito a fuggire. I due arrestati erano residenti nel teramano e frequentemente si spostavano anche nell'ascolano per spacciare la droga. Ora sono rinchiusi nel carcere di Marino del Tronto. Sempre in Val Vibrata, la polizia di stato di Teramo ha sequestrato un deposito di prodotti pirotecnici, con annessa vendita all'ingrosso, nel comune di Colonnella (Te). All'interno, sono stati trovati 13mila kg di artifici illecitamente detenuti. L'operazione rientra tra le attività pianificate per combattere la diffusione illecita dei fuochi artificiali durante le prossime festività di Halloween, di Natale e Capodanno. Il titolare del deposito è stato denunciato.

E' il bilancio dell'operazione congiunta del Nucleo tecnico-operativo e di analisi della polizia amministrativa del dipartimento della pubblica sicurezza e della polizia amministrativa della Questura di Teramo. L'operazione si inquadra nelle attività pianificate a livello centrale per bloccare la diffusione illecita dei fuochi artificiali, avendo a riguardo non solo la vendita al dettaglio, quanto la gestione irregolare delle attività imprenditoriali connesse. Successo ascrivibile a un'ispezione amministrativa straordinaria nel corso della quale è stato sottoposto a sequestro un grande deposito di prodotti pirotecnici, con annessa vendita all'ingrosso al cui interno sono stati trovati centinaia di chili di prodotti pirotecnici illecitamente detenuti. L'operazione scaturisce da un articolato lavoro di analisi ed investigazione pura svolto dal Nucleo Centrale, anche sulla base di recenti operazioni di polizia nelle quali sarebbe risultato coinvolto il titolare della licenza di deposito. Secondo i poliziotti, sarebbero stati monitorizzati e rappresentati alle autorità giudiziarie competenti, detenzioni e movimenti irregolari di fuochi d'artificio provenienti da vari depositi del titolare della ditta di Colonnella. I flussi informativi sono stati a lungo studiati ed incrociati con altri dati, anche attraverso l'ausilio delle immagini dei satelliti geostazionari, dal Nucleo Centrale del Ministero dell'Interno per arrivare all'operazione di sabato scorso.

Il titolare del deposito. T.G., è stato deferito all'Autorità Giudiziaria e i locali sono stati sottoposti a sequestro. L'operazione, mirata anche ad assicurare il ripristino di idonee condizioni di sicurezza sul luogo del lavoro per gli stessi dipendenti dell'impresa addetti alle lavorazioni e al confezionamento, avvia prossime ispezioni volte ad arrivare alle festività natalizie con adeguate condizioni di tutela della incolumità dei cittadini che acquisteranno i prodotti pirici. Tutto questo mentre la Guardia di Finanza di Teramo sequestra un oleificio per violazioni della normativa in materia ambientale.

In effetti, non conosce sosta l'azione delle fiamme gialle aprutine nel campo della tutela ambientale e della salute pubblica. Su segnalazione della sezione aerea del reparto operativo aeronavale di Pescara, in servizio di perlustrazione aerea sul territorio della provincia di Teramo, le fiamme gialle teramane, al comando del ten. col. Roberto Di Mascio, hanno proceduto al sequestro di un oleificio che immetteva i liquami provenienti dalla lavorazione delle olive in un canale di raccolta delle acque piovane che sfociano nel fiume Vomano.

I finanzieri giunti sulla località segnalata, dopo una accurata perlustrazione della zona, costatavano la presenza della sostanza liquida inquinante e, procedendo a ritroso lungo il letto del canale, individuavano nell'oleificio la fonte di produzione del materiale inquinante. Gli accertamenti successivi permettevano di rilevare un collegamento tra gli scarichi del frantoio ed il canale di raccolta delle acque piovane, riscontrando la presenza di un tubo interrato con cui venivano fatti confluire nel canale i liquami di lavorazione soggetti ad una rigorosa procedura di smaltimento. I finanzieri, su conforme parere della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo che ha assunto la direzione delle indagini, hanno sequestrato l'opificio e denunciato a piede libero un responsabile, ai sensi degli articoli 192 e 256 del decreto legislativo 3 aprile 2006 nr. 156 (norme in materia ambientale).

29/10/2008





        
  



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