Una riunione con qualche acuto e il sindaco che abbandona la sala prima del termine: la commissione urbanistica, ormai tra i principali luoghi dello scontro tra maggioranza e opposizione al Comune di San Benedetto del Tronto, si è riunita venerdì 29 ottobre per discutere ancora una volta di incompatibilità dei consiglieri con interessi diretti o indiretti su zone del territorio comunale e per prendere visione di atti e strumenti urbanistici relativi al periodo 1993/2001, epoca dei due mandati del sindaco Perazzoli.

Il segretario generale dott. Ernesto Giorgetti e il difensore civico avvocato Luca Cossignani hanno fornito i loro pareri in materia di incompatibilità. La questione non è stata risolta in maniera univoca, ma sono state fornite indicazioni ai consiglieri: l’incompatibilità sussisterebbe soltanto quando la discussione in commissione o in consiglio comunale entra nel merito delle questioni urbanistiche, ovvero nelle fasi “predecisoria” e della votazione.

Non sussisterebbe incompatibilità, invece, nella fase “istruttoria”, quando cioè vengono raccolti elementi in vista della formulazione di una proposta in materia di urbanistica. Citato da entrambi, come fonte giuridica, il pronunciamento del Consiglio di Stato n. 1191/2003, riguardante un caso verificatosi nel Comune di Canazei (TN).

Quindi gli atti del periodo 1993/2001. Il dirigente del settore urbanistica ing. Giovanni Zampacavallo ha mostrato un elaborato fresco di realizzazione, con Piani Integrati, Project Financing, proposte private e pubbliche di Prusst (“Piani di riqualificazione urbana e sviluppo sostenibile del territorio”). “Ne prendiamo visione – ha specificato il presidente della commissione Vincenzo Rosini – per capire perché certi strumenti non abbiano funzionato in passato ed evitare che l’urbanistica venga bloccata di nuovo.”

“Non sta a me fare valutazioni politiche – ha detto invece Zampacavallo – ma la legge stabilisce che i Prusst possano essere attuati “compatibilmente con lo strumento urbanistico”. Nel 1993/2001, invece, erano stati presentati tutti a variante del PRG, motivo per cui era evidente la loro non compatibilità. I principali problemi che abbiamo oggi sono dovuti al fatto che sono scaduti i vincoli del vecchio PRG.”

Per Augusto Evangelisti (Forza Italia), il vecchio PRG e il documento elaborato da Zampacavallo potevano essere richiesti autonomamente da ogni singolo consigliere agli uffici comunali. Sed contra: vederli, secondo lo stesso Evangelisti, potrebbe influenzare l’autonoma determinazione degli stessi consiglieri. Ne è nato un breve alterco con il presidente Rosini, piccato dall’insinuazione che studiare gli atti potesse ostacolare piuttosto che rendere edotti i consiglieri e facilitarli nell’adozione del nuovo PRG.

Quindi gli interventi dei consiglieri Calvaresi e Gaspari, che hanno ribadito l’utilità di una pacata riflessione sui criteri gli atti e gli strumenti, prima che il progettista del nuovo Piano Regolatore (prof. Bellagamba) venga convocato in commissione a presentarne la prima bozza: “vorremmo per esempio sapere da lui – ha detto Gaspari – se e come è riuscito a reperire tutte le aree verdi di cui San Benedetto ha bisogno per raggiungere gli standard indicati dalla Regione Marche”.