L'Anci si riunisce: rinnovo delle concessioni balneari al centro del dibattito
Porto Sant'Elpidio | I sindaci delle Marche si confrontano sulle direttive Ue che tendono ad abolire il rinnovo automatico delle concessioni balneari, ipotesi che preoccupa molto i gestori degli chalet; il presidente Andrenacci fa il punto.
Le direttive dell'Unione Europea in merito alle concessioni demaniali marittime sono state al centro di una svoltasi ieri ad Ancona, nella sede dell'Anci Marche. Un incontro che, per il presidente Mario Andrenacci, è stato l'occasione per affrontare in maniera organica un problema di grande attualità. Presente anche la Commissione Turismo dell'Anci, presieduta dal vice presidente Mario Scagnetti, sindaco del comune di San Ginesio.
"Quello di ieri è stato il nostro primo incontro- ha spiegato il presidente dell'Anci Marche Mario Andrenacci- Tutti i sindaci presenti hanno evidenziato come sia importante fare sinergia tra i comuni e la regione Marche, al fine di comprendere quale sarà il comportamento del Governo sulla questione. Sono ormai passati molti mesi infatti e non è ancora chiaro quale posizione intenda attuare il nostro Governo in merito alle direttive Ue. Saremo parte attiva in un percorso che consideri sia gli interessi d'impresa dei concessionari, sia quelli più generali delle politiche di sviluppo turistico".
"Così come è formulata - continua Andrenacci - la direttiva attualmente in discussione presso l'Unione Europea rischia infatti di creare uno squilibrio davvero forte. Se fosse approvata, dopo soli 6 anni, escluderebbe il rinnovo automatico delle concessioni demaniali, stravolgendo il modo di intendere l'attività svolta fino ad ora dagli operatori balneari, che hanno sempre investito molto nella loro attività, sia in termini di opere realizzate che in termini economici. Il loro lavoro deve quindi essere difeso e valorizzato come risorsa, non penalizzato".
"L'incontro di ieri - prosegue il sindaco di Porto Sant'Elpidio e presidente regionale Anci - è stato anche l'occasione per rimarcare come a partire dal 2001 le deleghe inerenti il demanio sono passate dallo Stato ai comuni, attraverso una legge delega delle regioni, lasciando alla Capitaneria di Porto soltanto il controllo delle concessioni turistico-ricettive, senza nessun trasferimento in termini economici né di risorse né di personale. Così oggi sono i comuni che debbono pensare, con risorse esclusivamente proprie, alla riscossione, alla pulizia della spiaggia, alle emergenze legate alle mareggiate, all'erosione e alla sicurezza della balneabilità. In un momento di difficoltà economica come quello che stanno affrontando i comuni questa situazione non è più sostenibile".
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31/10/2009
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