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Operazioni anticrimine di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza sul territorio.

Teramo | Neutralizzato supermarket della droga in provincia di Teramo. La Polizia di Stato e Fiamme Gialle "pescano" a Tortoreto 23 clandestini iracheni e curdi a bordo di un tir sull'A-14. I Carabinieri arrestano un minorenne, uno dei rapinatori delle lucciole.

di Nicola Facciolini

E’ stato neutralizzato l’ennesimo supermarket della droga nel corso della brillante operazione della guardia di finanza del comando provinciale di Teramo, in prima linea nella lotta ai trafficanti di sostanze stupefacenti. Un nuovo duro colpo è stato inferto poche ore fa ai “pusher” della morte, nel corso di un’importante operazione condotta dai militari della compagnia di Giulianova che ha portato all’arresto di tre spacciatori, tutti di nazionalità italiana residenti in Martinsicuro.

I tre avevano allestito nel capoluogo truentino un vero bazar della droga. L’operazione pianificata nei particolari dagli uomini, al comando del maggiore Roberto Di Mascio, ha posto fine ad una prolifera, remunerante ed illecita attività di spaccio di cocaina ed hashish, svolta all’interno di due appartamenti di Martinsicuro dello stesso stabile, posti sullo stesso piano.

“Uno dei due appartamenti – rivela l’Ufficiale – era occupato da M.W.M, di anni 40, originario della provincia di Milano, spacciatore di riferimento per i tossicodipendenti della zona che in qualsiasi momento potevano a lui rivolgersi per l’acquisto delle dosi necessarie. L’altro appartamento, invece, era occupato da due soggetti S.F e S.A., fratello e sorella, di anni 47 e 56, originari entrambi della provincia di Nuoro che detenevano per conto dello spacciatore il quantitativo maggiore di cocaina ed hashish”.

I militari, individuati gli appartamenti ed i soggetti dediti all’attività di spaccio, dopo un occulto e duraturo appostamento sulle rampe delle scale, hanno atteso l’arrivo di un acquirente tossicodipendente. Al momento della richiesta di acquisto e della cessione dello stupefacente, in flagranza di reato, le fiamme gialle sono intervenute ed hanno perquisito entrambi gli appartamenti.

Le operazioni di perquisizioni si sono concluse con il sequestro presso l’appartamento dello spacciatore di grammi 5,2 di cocaina,di un bilancino di precisione e di oltre 4.500 Euro in contante, mentre presso l’appartamento dei due fratelli sono stati rinvenuti oltre 130 grammi di cocaina purissima, 6 buste di mannite pronta per essere utilizzata per le operazioni di taglio, 4 panetti di hashish per un peso complessivo di oltre 400 grammi, 2 bilancini di precisione.

“Tutti e tre i soggetti - spiega il comandante Di Mascio – sono stati arrestati per concorso nella commissione di reato previsto dall’art. 73 del D.P.R. 309/90 e tradotti presso la casa circondariale di Castrogno (Te) a disposizione della magistratura di Teramo”.

L’attività di prevenzione e di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti svolta dalla Guardia di Finanza nella provincia di Teramo, è essenziale. Le operazioni proseguono senza sosta a testimonianza dell’impegno quotidiano profuso dalle fiamme gialle in un settore di servizio particolarmente delicato e a conferma del ruolo rivestito dal corpo, quale istituzione al servizio e per la tutela del cittadino.

L’intensificazione dei controlli e la collaborazione istituzionale tra Polizia di Stato e Guardia di Finanza, interessati all’operazione, ha consentito di raggiungere il ragguardevole risultato di bloccare nella provincia di Teramo il flusso di clandestini iracheni. Erano stati infatti traghettati nel nostro Paese all'interno di un tir condotto da una coppia di camionisti bulgari: 23 cittadini iracheni e curdi sono stati scoperti nella tarda serata di giovedì sera dagli uomini della sottosezione della Polstrada di Pescara Nord e delle fiamme gialle di Giulianova nei pressi dell'area di servizio sull'A-14 di Tortoreto Est in provincia di Teramo, avvertiti dalla segnalazione pervenuta al “113” di Teramo di una possibile presenza di persone all’interno di un tir in sosta lungo quella tratta dell’Autostrada A/14.

Le Forze dell’ordine hanno provveduto al fermo del veicolo, conducendolo, per effettuare i controlli di competenza, all’area di servizio A/14 “Tortoreto est”. Il veicolo era condotto da due cittadini bulgari. Per ispezionare il contenuto trasportato dal mezzo, a cui erano apposti sigilli doganali, non potendosi escludere materiale di contrabbando o trasporto di cittadini clandestini, veniva dagli agenti intervenuti interessato anche il comando compagnia della guardia di finanza di Giulianova che inviava prontamente un’autopattuglia.

Tolti i sigilli, polizia e fiamme gialle riscontravano all’interno del vano merci la presenza di 23 cittadini clandestini, dichiaratisi di nazionalità irachena e curda. Con l’ausilio di unità della Questura e della sezione di polizia stradale di Teramo, con il supporto di volontari della Croce Rossa Italiana considerate le condizioni precarie di salute di alcuni di essi anche per non aver mangiato da giorni, i cittadini stranieri sono stati accompagnati, unitamente al personale intervenuto per il controllo, in Questura. Dove, durante la notte, sono stati identificati con fotosegnalamento. Ma 11 di loro, dichiaratisi minorenni, sono stati condotti per gli accertamenti sanitari all’ospedale civile “Mazzini” di Teramo che ne ha attestato, in realtà la maggiore età. Gli stessi sono stati adeguatamente supportati per le esigenze di carattere personale per il vitto.

L’autorità giudiziaria informata sull’arresto avvenuto congiuntamente dal personale Polstrada e Guardia di Finanza dei due bulgari alla guida del tir che si identificano per V.A., nato il 29.1.1971, e R.B., nato l’8.1.1981, allo stato dei fatti non avrebbe concesso il nulla osta all’espulsione degli stranieri trasportati. Vreso i quali, dopo gli accertamenti di polizia giudiziaria che verranno effettuati dalla squadra mobile delegata al riguardo, sarà adottato il permesso di soggiorno ex art.18 per motivi umanitari.

La polizia non esclude che dall’attività investigativa in corso, interrogando tutti i cittadini stranieri, possano emergere ulteriori ed importanti novità sui ruoli di alcuni di essi e/o su organizzazioni dedite proprio al trasporto di clandestini. Che, nel caso di specie, probabilmente erano diretti verso il nord Italia o verso altro stato del nord europa. Erano in suo “potere” le lucciole sulla Bonifica e in Val Vibrata. Certo, forse non è l’unico degli autori delle rapine a danno di prostitute lungo la Bonifica del Tronto, il minorenne rintracciato ed arrestato dai carabinieri di Teramo. Si tratta di C.A. il giovane albanese di 17 anni domiciliato in Val Vibrata.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip del tribunale per i minorenni di L’Aquila dopo che i carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Teramo, diretti dal maggiore Pasquale Nurzia, al termine delle indagini erano giunti a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del minorenne. I carabinieri hanno accertato che il ragazzo, insieme ad un complice, si avvicinava alle vetture delle prostitute durante la loro “attività”. Poi, fingendo la richiesta di prestazione sessuale, con il volto travisato e sotto la minaccia di una pistola, si faceva consegnare dalle lucciole il denaro e i vari oggetti di valore in loro possesso.

I carabinieri ritengono di aver risolto i casi delle rapine del 6 e 9 giugno oltre a quella del 20 ottobre 2007. Gli investigatori ritengono che il giovane ladro non sia il solo a gravitare in una più vasta organizzazione malavitosa, i cui componenti potrebbero essere gli autori di altre rapine che in anni sono state più volte denunciate. Il modus operandi è infatti lo stesso: a volto coperto da passamontagna e con una pistola in pugno, e il bottino in tutti i casi è di alcune centinaia di euro strappate alle prostitute, oggetti personali e di valore sottratti ai clienti.

Indagini sono in corso per stabilire le responsabilità del minore e di altri albanesi in altre sette rapine sempre nella stessa zona e se tali azioni siano da ricondurre a eventuali strategie di spartizione del territorio vibratiano in atto tra clan di extracomunitari rivali nel vergognoso e turpe mercato della prostituzione dove non poche responsabilità, come denunciato dai Sindaci della Val Vibrata, sono sul capo dei clienti di prostitute e viados. Il minorenne albanese è stato rinchiuso nell'Istituto penitenziario per minorenni di L'Aquila, con l'accusa di rapina aggravata.

10/11/2007





        
  



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