Scuro in volto ma sereno dentro, o meglio consapevole. Sentimenti contrastanti per chi, ormai conscio del ruolo stagionale, è dibattutto tra il motivare un vivaio di probabili futuri giocatori ed ammonire lo stesso materiale umano quando viene passivamente surclassato dall'avversario, facendo la figura di un manipolo di scalmanati gettati nella mischia.

Questo è Arcangelo Sciannimanico, coraggioso allenatore della Fermana 2005-06. La più giovane della storia del calcio fermano più che ottantennale, che cerca di barcamenarsi dopo le tormentate vicende societarie estive amplificate dagli scarsi risultati provenienti del campo.

"Stavolta pensavo fosse una cosa diversa - esordisce il tecnico di Bari nel dopo gara - siamo andati sotto ancora una volta all'inizio ma mi è piaciuta la reazione: pari ed arririttura vantaggio. E' un buon segno da non sottovalutare per il futuro. Ho visto la reazione nei ragazzi, poi i nostri soliti errori di ingenuità o se volete peccati di gioventù ed eccoci ritrovati ancora una volta a secco di punti".

 "Contro questo Novara - prosegue - potevamo sperare in qualcosa di più  visto che anche loro non navigano in acque calme di classifca. Quello che ci rimane però, sono solo dei buoni segnali per il futuro. Il futuro certo, perchè non siamo ancora rassegnati ad un destino che sembra terribilmente scritto".