Fermo provincia? Un rigurgito medioevale!
| Nella scelta dei fermani prevale la ricerca del "particulare" ed evidenzia la tendenza allo spreco nella politica italiana.
di Veleno
Come avrete letto, in questi ultimi mesi a tenere banco, sulle pagine locali dei quotidiani di Ascoli e Fermo, è l'istituenda provincia di Fermo. Se ne sono dette di cotte e di crude e se ne continueranno a dire, almeno fino al 2009. E' in pratica la nostra telenovela e permetterà ai giornalisti di tappare più di un buco quando la cronaca sarà avara di notizie.
Tanto che mi ci trovo, anch'io voglio partecipare all'esilarante storia. Si, esilarante per le varie teorie esposte per giustificare l'istituzione di questa nuova provincia o per cospirare sul suo affossamento.
Si è andati dalla baroccheggiate, anzi oserei dire rococò, idea di far nascere una provincia denominata Ascoli-Fermo, agli sgambetti politici per ritardare l'approvazione della legge, ai fumogeni lanciati da alcuni politici che cercano di oscurare la realtà facendoci credere che, al povero Pantalone, non sarà spillato un solo euro in quanto, aggiungere una nuova provincia all'Italia, non costerà nulla.
Vorrei far notare a quei politici che comunque si spenderà di più, in quanto ci sarà una greppia in aggiunta alla precedente dove andranno a ruminare certi faccendieri. Senza parlare ovviamente del maggior costo per il "raddoppio" di un consiglio, di una giunta ecc,ecc,ecc. Tra le tante battute esilaranti, anche quella del nostro giornale telematico che plaude alla provincia di Fermo perché piccolo è bello.
Tanto per replicare all'editorialista "emme": piccolo non è bello, è solamente piccolo e basta, in tutti i sensi. La saggezza popolare si è inventata una serie di proverbi per consolare i piccoli. Appunto piccolo è bello, nelle botti piccole c'è il vino migliore, nei contenitori piccoli di solito c'è il veleno, indice di potenza e forza, e via dicendo.In realtà il Piccolo è piccolo e basta.
Fatta questa dotta dissertazione sul significato filologico di piccolo, aggiungo che, nel nostro caso, cioè parlando di enti, aziende e strutture economiche in genere, i costi unitari dei "piccoli" sono sempre maggiori dei "grandi". E' una legge economica inconfutabile. Ergo,due province di circa 200 mila abitanti, non costano come una di 400 mila, ma molto di più. Anche in questo caso pagherà Pantalone.
Non valgono neanche i lamentosi piagnistei che vorrebbero la zona di Fermo dimenticata dal potere provinciale ascolano. Mi domando:quando si trattò di eleggere i rappresentanti della provincia, i fermani che sono circa 200 mila, cioè la metà, a cosa pensavano? E quando negli anni passati erano riusciti a far eleggere i loro presidenti, forse anch'essi hanno fatto il gioco di limitare i finanziamento agli ascolani?
Oramai la guerra tra i Fermani e i gli Ascolani è inarrestabile e senza esclusione di... cazzate. In questo aspro ribollire di politichese qualcuno allora ha anche osato pensare ad una futura candidatura di S.Benedetto a provincia. Il campanilismo dilaga. In fondo di questo si tratta: campanilismo feudale, tout court. Se qualcuno non se n'è ancora accorto, faccio notare che il nostro è un periodo di "arte" politica povera, di transizione cioè siamo nel feudalesimo.
Voglio, a questo punto, essere un po' maniacale e riproporre quella mia idea dell'abolizione delle province.
Visto che il governo è in vena di modifiche costituzionali,perché i fermani, dato che hanno dimostrato di avere santi in parlamento,non si battono per l'abolizione delle Province, istituzioni obsolete, costose, inutili e pomo della discordia? Troppo complicato? Troppo pericoloso? Troppo rivoluzionario? Troppo cosa? Ho capito.Troppo svantaggioso per i politici. Le greppie non si possono toccare.In fondo sparirebbe anche... il Natale. Dove andrebbe a nascere il Bambinello, se non ci fosse una greppia. Allora viva le greppie, via le province piccole e belle, viva l'Italia Repubblicana. Che c'entra l'Italia Repubblicana? In fatto di greppie c'entra sempre.
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29/12/2003
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