La nostra serie d’interviste di Fine Anno si chiude con il Sindaco della città Giovanni Gaspari. Dall’età di circa sedici anni in politica nella sinistra giovanile del Pci. Poi nel Pds e nei Ds. Consigliere Comunale quindi Capogruppo nella prima legislatura Perazzoli e Vice Sindaco nella seconda. Riveste la carica di Segretario Provinciale del Partito fino al giorno della sue elezione a Sindaco avvenuta a giugno del 2006 sbaragliando gli avversari con un 54% cento di preferenze. Sposato con due figli ha lavorato per anni in un’azienda di prodotti agroalimentari.

Un bilancio della sua Giunta in questi primi sei mesi?
Purtroppo è un consuntivo che porta i segni di un dolore profondo per le due tragedie in mare che sono costate vite umane. Prima il “Vito Padre” poi il “Rita Evelyn”. Per il resto una gran mole di lavoro fatta a tempo pieno tutti i giorni in qualsiasi ora possibile della giornata. Per perseguire l’obbiettivo di ridare alla città una sua leadership nel territorio consolidata e provata dalle statistiche che danno San Benedetto all’avanguardia per imprese, investimenti e giro d’affari. Basta con il chiedere ed aspettare. E’ giunto il momento di essere noi a proporre e “vendere” agli altri comuni e realtà comprensoriali la nostra capacità manageriale sia sotto forma amministrativa che commerciale. Alcuni traguardi raggiunti sono stati di grande impatto e dignità civile come lo snellimento della Commissione Edilizia che ha comportato una riduzione dei tempi da 14 ad otto mesi con l’obbiettivo finale di abbassarlo ulteriormente a tre. Di grande valore simbolico invece è l’acquisizione del Molo Sud. Mentre vedo in città un grande rifiorire di quel dinamismo che ci ha sempre caratterizzato.

Un momento felice di questo semestre ed uno che preferisce dimenticare?
Non si può dimenticare nulla perché quello che si dimentica si è poi costretto a riviverlo. Tra i momenti più felici è stato vedere la gioia negli occhi dei bambini del Ceser il giornata della nostra visita con Panariello.

Un pregio dell’opposizione ed un difetto della maggioranza?
Tra i pregi dell’opposizione metterei il fatto che, avendo gran parte di loro governato di suo, alcuni ne hanno saputo far tesoro. Il difetto della maggioranza è quello di pagare lo scotto naturale del dover crescere insieme ai compiti che il governo della città esige.

Dicono che la carica di Sindaco non abbia eguali per ampiezza di poteri. Con le dovute proporzioni, alcuni la paragonano a quella del Presidente degli Stati Uniti. Con il tempo, può dare alla testa ?
Temo di sì. Qualunque ruolo con grande potere può dare le vertigini. L’importante è ricordarsi che la nostra carica è e rimane “pro tempore”. Personalmente con la mia famiglia abbiamo deciso di non coinvolgere in alcun modo lavoro e vita famigliare. Cerco in tutti i modi di pensarlo ad un lavoro come ad un altro spalmandoci sopra una buona dose di auto-ironia. Poi alcuni fidati e fedeli amici “dissacratori” al punto giusto fanno il resto.

Una testata mensile, fino ad ieri non certo tenera nei suoi confronti, è arrivata a definire il suo comportamento “encomiabile”. Siamo ancora sotto l’effetto della luna di miele o il “Sindaco Diesel” ha iniziato a carburare a pieno ritmo?
Intanto spero proprio di essere ancora nella fase propedeutica. Sono per propria natura un fondista ed appassionato della maratona. Così come nello sport anche nella vita non mi sono lasciato prendere dall’ansia della prestazione sposandomi a tempo debito e prendendo la laurea con comodo. Ma , badi bene, non si confonda il fare con calma con l’essere ritardatario che non rientra certo nelle mie abitudini.

Un futuro “momento della verità” per la Giunta Gaspari ?
Direi senz’altro l’avvento del prossimo anno e la presentazione del Bilancio di Previsione. Da lì in poi non ci saranno più scusanti. Né per me né per coloro con i quali collaboro.

Ha ricevuto strette di mano calorose dai famigliari dei dispersi del “Rita Evelyn”, è stato portato in trionfo da alcuni abitanti del Paese Alto ed abbracciato fraternamente dal parroco di Piazza San Pio X. Prodi, dopo gli ultimi fischi ricevuti, gli ha chiesto la ricetta?
Penso che occorre impostare il proprio metodo di condotta non mettendosi a rimorchio o precedendo gli aventi ma viverci fianco a fianco, girono per giorno. Così non si perde la giusta proporzione delle cose e, vivendole di persona, le si assimila arricchendosene.

Un augurio per il nuovo Anno ai suoi concittadini?
Salute e serenità. Augurio di conservare il lavoro per chi ce l’ha e di trovarne uno al più presto per chi ne è sprovvisto. Sembrano banalità ma di questi tempi non lo sono di certo. Quindi una preghiera a non disinteressarsi della nostro lavoro ma continuare ad interpellarci fornendo critiche, suggerimenti, e se qualcosa non dovesse andare giù venire a dircelo di persona senza rimuginarci sopra.