"Non mi pagano, allora io demolisco il manufatto!" E' lo sfogo del geometra Mauro Barbarito titolare della Imp. E. Cos., impresa appaltatrice dei lavori di ristrutturazione della scuola materna della frazione Castellano di Sant'Elpidio a Mare; a mezzo del suo legale l'avv. De Seriis di Civitanova Marche, la ditta aveva avanzato nei giorni scorsi una nuova richiesta di pagamento per i lavori extra contratto eseguiti nel cantiere, sulla base delle precise indicazioni, secondo la ditta, del direttore lavori e del direttore operativo.

"La somma richiesta - spiega Barbarito - riguardava l'esecuzione di una serie di lavori resisi necessari anche per ovviare alle chiare mancanze ed errori del progetto esecutivo; il Comune pur essendo perfettamente a conoscenza della loro necessità, ha risposto facendo orecchie da mercante; in sostanza l'Ufficio Tecnico del Comune dice: hai fatto dei lavori in più, peggio per te! Noi ci teniamo i lavori però non li paghiamo!"

Una situazione che scatena la rabbia del titolare della ditta, che rivendica i pagamenti per quanto effettuato. "Tutti i lavori extra li ha indicati il direttore dei lavori, che aveva anticipato a voce il futuro pagamento di tali ulteriori oneri per l'impresa. Rimango allibito del comportamento dell'Ente; ha risolto unilateralmente il contratto di appalto, si è opposto ai controlli per valutare la perfetta esecuzione dei lavori, si è opposto ad una perizia da parte di un tecnico nominato dal Tribunale per chiarire una volta per tutte la faccenda. E come se non bastasse il Comune intende chiedere l'escussione della polizza fidejussoria sottoscritta alla aggiudicazione dell'appalto, ma non ne vuole sapere di pagare i lavori perfettamente eseguiti sino alla sospensione dei lavori".

"Non possono bloccare il pagamento dei lavori eseguiti regolarmente- insiste Barbarito - visto che è la legge che glielo impone. Stanno commettendo un altro gravissimo abuso. Senza gli oltre 400.000 euro che il Comune deve ancora pagarmi, conclude, la vita della mia azienda è a rischio; confido che sono così sconfortato che mi è balenata l'idea malsana di recarmi presso il cantiere con un buldozer per distruggere tutto il manufatto eretto sino ad oggi. Finché i lavori non mi vengono pagati, rimangono miei!"

"L'ultimo appello del titolare della Imp. E. Cos. è rivolto alla magistratura. "Confido molto nel lavoro dei magistrati, a loro chiedo di fare presto per portare un po' di chiarezza in tutta la faccenda. Mi vogliono far passare per un incompetente ma chiederò ragione delle innumerevoli storture di tutta la procedura amministrativa, e degli infiniti abusi a cui sono stato sottoposto. Chi ha sbagliato pagherà salato in tutte le sedi più opportune".

Un affondo, quello del titolare della ditta, che arriva praticamente in contemporanea ad una cauta apertura del sindaco Mezzanotte. Il primo cittadino, durante la conferenza stampa di fine anno, ha infatti parlato di "Un timido segnale di apertura da parte della ditta per una soluzione bonaria del contenzioso. Valuteremo ogni possibilità - ha concluso Mezzanotte - perché conosciamo i tempi di un procedimento giudiziario e dobbiamo tentare di risolvere la situazione nel più breve tempo possibile". Segnale che però, a questo punto, sembra da ridimensionare visto il duro affondo di Barbarito.