“Non ci piace la guerra, ma non ci piace nemmeno la diserzione alla Zapatero, il terrorismo, chi  decapita i ragazzi americani. Non oso pensare a cosa accadrà a Roma il 4 giugno per la visita di Bush. A sinistra ci sono addirittura degli incappucciati, come quelli che hanno ucciso Quattrocchi”. Verso la fine del suo intervento Francesco Storace alza il tiro contro la sinistra. Il presidente della Regione Lazio ha tenuto un comizio oggi pomeriggio (sabato 29 maggio) in viale Secondo Moretti a San Benedetto, a sostegno della campagna elettorale di Alleanza Nazionale per le europee (presente il candidato Alessandro Foglietta ma non l’europarlamentare Roberta Angelilli) e per le provinciali.

 

Sul palco tutti i maggiori rappresentanti del partito, dall’onorevole Giulio Conti ai candidati per le provinciali. Nei collegi di San Benedetto: Emidio Galiè (collegio I-nord), Pasqualino Piunti (II-centro), Luca Vignoli (III-sud). E di Grottammare: Raffaele Rossi. Presenti anche il presidente regionale del partito Carlo Ciccioli, il presidente provinciale Guido Castelli, il presidente del primo circolo di San Benedetto Vincenzo Amato, il presidente del consiglio comunale di San Benedetto Giorgio De Vecchis, il consigliere Benito Rossi, l’ex assessore regionale Pino Marucci.

 

Hanno preso la parola i tre candidati nei collegi di San Benedetto, i quali hanno attaccato variamente l’amministrazione provinciale uscente, accusandola di scarsa concretezza (“Ente virtuale, impegnato con inaugurazioni e libri”) e proposto un programma fatto di “rigore, sviluppo, occupazione e viabilità”.

 

“Su questo palco c’è il buon governo della Regione Lazio e della vostra città”, aveva esordito Foglietta, che dopo aver fatto un richiamo alla candidatura di Massimo Rossi per il centrosinistra (“un candidato di Rifondazione Comunista non può che creare imbarazzo”), è passato a parlare di Europa. Attacchi a Prodi: “l’Europa di Prodi non ci piace, perché è solo monetaria. Ci piace l’Europa dei popoli, l’Europa nazione e dei valori, come la cristianità, la giustizia e la difesa dal terrorismo. Dopo l’11 settembre l’Europa non ha fatto sentire la sua voce. Non siamo contro gli Stati Uniti. Vogliamo però una interlocuzione forte con loro”. Con slogan finale: “più Italia in Europa, più destra in Italia”.

 

Anche Storace ha attaccato Prodi e la sinistra: “hanno governato male l’Italia, portandola alla rovina. In Europa Prodi non ha difeso i nostri interessi nazionali, ma ha contrastato il governo della destra. Durante il semestre di presidenza italiano dell’Unione Europea ci sono stati tesi agguati politici. Noi siamo attenti all’economia, ma vogliamo anche più politiche sociali in Europa”.

 

Storace ha citato il caso Alitalia, la vicenda della mucca pazza e il mancato finanziamento al progetto del ponte sullo stretto di Messina come esempi in cui “l’Europa ci ha sbattuto la porta in faccia”. Nessun complotto giudo-demo-plutocratico, ma “dopo quei rifiuti il governo nazionale ha dovuto fare da solo. Noi siamo una destra che ha sofferto. In anni passati era difficile dirsi di destra. Oggi meno”. Poi due ultimi attacchi alla sinistra: “una volta avevano le bandiere rosse. Oggi hanno sono nei salotti con tartine al caviale. E hanno candidati faziosi come Lilli Gruber e Michele Santoro”. Infine l’accenno alla visita di Bush, con l’accusa di contiguità al terrorismo.