Un antico ma molto saggio proverbio recita: “Non mi dire il vero che mi si rizza il pelo”. Ebbene, leggendo le dichiarazioni della neo sub-federale, che ogni giorno reclama più poteri, si evince a chiare lettere che il dibattito che gli iscritti e gli elettori di An del territorio stanno aprendo, a qualcuno non fa comodo. Anzi, è estremamente fastidioso, perché aiuta finalmente a scoprire le carte.

 

Se c’è un uomo politico a cui tutto il fermano dev’essere grato per l’ottenimento delle Provincia di Fermo quello è il senatore Magnalbò che,grazie alla sua importante carica di vice capogruppo al senato e ai suoi buoni uffici con il vice ministro dell’economia Mario Baldassarri che ha fatto l’impossibile per la copertura economica del nuovo ente, ha fatto si che ogni tentativo di sabotaggio venisse meno.

 

Invece, paradossalmente, proprio chi ha la fortuna di avere nel proprio partito un senatore così attento al territorio e alle sue istanze, si vuol mettere in competizione con lo stesso, arrivando persino a dire che Magnalbò non collabora e crea polemiche.

 

In veste di coordinatore di An di Montegranaro ritengo che non vi sia niente di più artificioso e pretestuoso. La verità è che Luciano Magnalbò da vero uomo liberale è da sempre abituato al confronto con tutti cosicché, in questa fase così delicata di costituzione della nuova Provincia, così come anche i maggiori partiti vanno facendo, sarebbe auspicabile la creazione di una vera e propria Federazione, dopo la celebrazione di un regolare congresso, da tenersi entro l’estate 2005.

 

Se anche la sub-federale è d’accordo va benissimo, il presidente provinciale Guido Castelli non farà certamente le barricate, l’importante è che si arrivi serenamente e senza colpi bassi al voto di tutti gli iscritti, senza chiamare continuamente in causa i vertici regionali e nazionali e lamentare ulteriori poteri.

 

Il sottoscritto ha sempre avuto il massimo rispetto e la più grande attenzione per tutti gli esponenti di An, ma proprio per questo non tollera che vi siano partiti e accordi più o meno segreti, per delegittimare il senatore Magnalbò nel fermano.

 

Il riavvicinamento di chi, come l’onorevole Giulio Conti fino a ieri era fermamente contrario alla nuova Provincia, alla neo sub-federale, la dice lunga sulle effettive strategie in atto, cosicché – oggi più di ieri – c’è da chiamare a raccolta tutti gli iscritti e gli amici di An del fermano, che non avranno certamente dimenticato l’ostilità dell’ex coordinatore regionale di An verso tutto l’iter parlamentare per la Provincia, a fare quadrato attorno a chi è sempre stato dalla parte del territorio e non ha mai fatto alleanze nel partito secondo i propri interessi personali.

 

Sia ben chiara fin d’ora una cosa: nel Fermano il seggio senatoriale non deve  diventare merce di baratto, in quanto ha un titolare altamente qualificato e pienamente legittimato, sia dai voti che dai risultati conseguiti, mentre altri parlamentari – che nel passato non hanno mai perso occasione per sparare a zero contro Castelli e Magnalbò – siedono in Parlamento solamente grazie al “ripescaggio” proporzionale da diverse legislature, nonostante seggi blindati come quello di Ascoli Piceno.

 

Si inizi, quindi, un sereno cammino congiunto da parte di tute le componenti del partito, con in primis il coordinatore regionale e la sub-federale, volto a chiedere espressamente, per iscritto, con la firma di tutti i presidenti di circolo del Fermano e degli eletti nei vari enti territoriali lo svolgimento del primo congresso provinciale della Federazione di Fermo, dopo le Regionali del 2005, dando quindi pari possibilità ad ogni eventuale aspirante, con la massima trasparenza e democrazia.

 

*coordinatore del locale circolo di An