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All'indomani del consiglio comunale si consuma una lite in famiglia

Montegranaro | Rifondazione Comunista spara a zero sugli alleati

di Stefania Ceteroni

Aveva annunciato una conferenza stampa al vetriolo e così è stato.
Giacomo Beverati, consigliere di Rifondazione Comunista, e Gianfranco Mancini sono tornati su quanto accaduto l'altra sera in consiglio comunale e non hanno risparmiato colpi.
 
All’indomani del consiglio comunale nel corso del quale è stata bocciata la sua proposta di istituzione di un eurosportello comunale i due rappresentanti di Rifondazione Comunista hanno sparato a zero su tutto e su tutti, principalmente sui suoi alleati.
 
Giacomo Beverati ha fatto riferimento ad un duplice aspetto della questione: alla maggioranza che avrebbe approfittato della situazione cavalcando i dissapori interni perchè trovatasi davanti ad un partito dinamico e propositivo  (ndr. Rc)  ma anche e soprattutto ai suoi alleati - Margherita e Ds tanto per fare nomi - che “…hanno avuto problemi di primogenitura perché sotto a quella proposta non c’era la loro firma”.
 
Secondo Beverati e Mancini Rc sarebbe diventato un “partito scomodo” per tutti - soprattutto all'indomani dell'esito elettorale del giugno scorso - perchè troppo dinamico, propositivo, capace di catalizzare l'interesse di giovani. E' una requisitoria che non ammette mezze misure quella di Rc - è da dire, però, che il consiglire Maria Roberta Temperini non era presente - e che da sfogo a dei sentimenti di rivalsa che, forse, erano rimasti a covare sotto la cenere per troppo tempo.
 
"Era ovvio che dopo quel fuoco di fila in consiglio comunale con argomentazioni pretestuose e calunniose, tirate fuori dai colleghi con i quali si è lavorato in campagna elettorale, rendeva impraticabile ogni strada che non fosse l'approvazione della proposta così come avanzata".
 
Con queste parole il consigliere Beverati motiva la sua scelta di non avallare la proposta di rinviare il tutto ad una commissione.
 
"Ciò avrebbe voluto dire dare ragione a tutte quelle critiche che dai banchi di maggioranza ci sono state mosse - prosegue Beverati - Comunque si trattava di votare un impegno generico che poteva essere successivamente discusso e aggiustato. Il problema vero è che a qualcuno ha dato fastidio non tanto non essere coinvolto ma il fatto che non ci fosse il suo nome sotto alla proposta. Ciò è dimostrato dalla qualità e dalla quantità delle critiche fatte in consiglio. Questi signori non hanno insistito sul fatto che non ci fosse stata preventiva discussione, ma la cosa scandalosa è che è stata usata la calunnia più bassa facendo riferimento all’interesse personale, al fatto che quelle persone dovessero essere fatte lavorare. Si è trattato di critiche fatte da Franca Branchesi e che mi pare siano state avallate da Aronne Perugini. Il fatto è che si tratta di critiche partite da Perugini che la domenica precedente il consiglio ha fatto telefonate a tutti seminando veleno. Appena entrato in consiglio a me Perugini ha detto che si sarebbe potuto dire che quella proposta era stata fatta apposta per sistemare quelle persone. Un appunto che avrei potuto aspettarmi dalla maggioranza ma non da parte di coloro con cui hai collaborato e che, peraltro, è stato probabilmente punito dall’elettorato perché in cinque anni non hanno saputo fare altro che polemica. Questa coalizione è stata invitata, questi quattro mesi, a farsi propositiva ma si è avuto un nulla di fatto alla luce del quale abbiamo pensato di muoverci da soli. Se il fare crea dei problemi a qualcuno allora non ci sono più le condizioni per poter stare insieme. Io sono stato pubblicamente accusato di fare interessi privati su una proposta che è la più trasparente possibile e si tratta di accuse che incrinano i rapporti anche sul piano umano". Cosa c'è da aspettarsi, dunque, nei prossimi giorni? "I nostri alleati naturali sono quelli con cui abbiamo condiviso un percorso durante la campagna elettorale e quanto accaduto non vuol dire che guarderemo altrove - precisa - Il partito si riunirà per valutare la situazione e decidere il da farsi ma è certo che per quanto mi riguarda diventa difficile sul piano personale condividere gli stessi banchi con chi usa questo tipo di argomentazioni".
 
In chiusura di conferenza stampa Mancini e Beverati hanno voluto lanciare un altro messaggio che, seppur indiretto e generico, è apparso piuttosto chiaro. "Ora ci aspettano le elezioni regionali - hanno osservato con forza - e il nostro impegno sarà massimo, anche se non ci sarà nessun candidato di Montegranaro. Lavoreremo affinchè il territorio possa avere un rappresentante che sia in grado di rappresentarlo in regione".
A buon intenditor...

01/12/2004





        
  



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