“Migrando”, la manifestazione interculturale promossa dai Servizi sociali nella giornata di mercoledì 16 marzo guiderà nella visita dell’Est Europeo. Quasi tutti gli stati che compongono quest’area geografica hanno vissuto grossi stravolgimenti che li hanno portati, attraverso guerre e combattimenti interetnici, a ridefinire i confini interni creando nuovi stati nati dalla vera e propria frammentazione di quelli preesistenti.  E’ il caso a questo proposito di citare due delle più significative esperienze: quella dell’ex-Yougoslavia e quella dell’ex URSS.

 

Il film “Lettere al vento” per la regia di Edmond Budina racconta la storia di Niko professore disoccupato vive con moglie e figlia nell'Albania postcomunista. Un altro suo figlio, arrivato in Italia in cerca di fortuna, manda regolarmente i soldi a casa, ma non risponde alle sue lettere. Per scoprire il perché Niko parte per Torino dove lo aspetta una drammatica verità.

 

Nella serata la cena etnica, che si terrà presso il Centro Sociale Montone, ci accompagnerà nella scoperta dei sapori della cucina albanese. Si tratta di una cucina piuttosto semplice, ma saporita per gli aromi speciali usati fatta di cibi ben cotti, anche per l'uso del metodo di cottura a vapore. Alcuni piatti sono simili a quelli dell'Italia meridionale, altri ricordano quelli greci e turchi.  Il menu prevede tre specialità della cucina albanese (il byrek con salsa di yogurt, la zuppa di fagioli e salsicce e gli involtini con foglie di verza) ed il dolce sarà una specialità della cucina rumena.

 

Il dopocena sarà articolato in due momenti: le storie di immigrazione e l’esibizione di Santino Spinelli.

 

Le esperienze degli immigrati saranno raccontate attraverso la proiezione di alcune interviste filmate che sono state realizzate grazie alla disponibilità di alcuni immigrati che vivono nel nostro territorio che ci racconteranno la loro esperienza personale.

 

Subito dopo Alexian, al secolo Santino Spinelli, con il suo spettacolo “Gran Recital Romanò” ci guiderà in un viaggio nell'anima e nel cuore dei rom con un'originalissima e autentica interpretazione di musiche, canti e poesie in lingua romaní (zingara).

 

Un percorso artistico-culturale narrato in cui vengono rievocate, attraverso i suoni e le parole, le radici profonde di un popolo millenario caratterizzato dalle prismatiche sfumature e dalle intensissime emozioni. Le musiche proposte, in cui si rintracciano gli echi del passato, sono quelle dell'ambito familiare che i rom suonano per tramandarsi, per comunicare e per restare uniti. I canti sono memorie mai scritte in cui si custodiscono valori etici, filosofici e linguistici di un popolo dalle molteplici espressioni. Le poesie sono la drammatizzazione del vivere quotidiano dove, attraverso la lingua, espressione autentica della romanipé (identità zingara), riescono a sublimare l'intimità degli stati d'animo.