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“L’assessore Gabrielli si dimetta o il sindaco gli revochi la delega”

San Benedetto del Tronto | AN scatenata: De Vecchis e Rossi elencano le loro critiche all’assessore alla cultura: “mostre fallimentari, in difficoltà il presidente del consorzio turistico e i consiglieri dei Comuni limitrofi”

di Giovanni Desideri

Si aggrava il conflitto all’interno della maggioranza sulla vicenda dell’affidamento all’associazione culturale “la Rocca” della gestione del Torrione al Paese Alto di San Benedetto.
 
Il gruppo consiliare di AN, infatti, tramite il presidente del consiglio Giorgio De Vecchis e il capogruppo Benito Rossi, torna a chiedere a gran voce le dimissioni dell’assessore alla cultura e al turismo Bruno Gabrielli di Forza Italia, definito “responsabile morale” della delibera approvata mercoledì scorso. Secondo i due consiglieri gli altri assessori (compreso evidentemente il sindaco) avrebbero preso “sottogamba” il provvedimento, che ritengono in contrasto con il “Codice dei beni culturali” o “Codice Urbani”, dal nome del ministro che l’ha promosso, pure di Forza Italia.
 
De Vecchis e Rossi chiedono in alternativa che sia il sindaco Martinelli a revocare le deleghe a Gabrielli, appellandosi agli impegni che il sindaco stesso aveva assunto a chiusura della verifica di giunta, alla fine dell’estate 2004: revoca del mandato a quegli assessori che non avessero condiviso le loro scelte con la maggioranza.
 
I due hanno tenuto una vera e propria requisitoria contro Gabrielli, nel corso di una conferenza stampa tenuta stamattina in Comune, alla quale hanno partecipato anche il consigliere Luigi Ursini (“Luigi Cava pensi a fare il dirigente senza intromettersi nel gruppo di AN visto che non è né consigliere né assessore, essendo stato espulso da 17 consiglieri”), il presidente del primo circolo di AN Vincenzo Amato (“Gabrielli è responsabile del 40% dei problemi di questa amministrazione”) e l’ex consigliere regionale Pino Marucci.
 
De Vecchis precisa che la sua carica non esclude e anzi rafforza il proprio diritto-dovere a vigilare sulla legittimità degli atti del Comune e definisce “farneticazioni” le critiche ricevute da Forza Italia, che aveva difeso il proprio assessore e invitato alle dimissioni lo stesso De Vecchis. A Forza Italia, anzi, De Vecchis chiede “di avere il coraggio di elencare tutte le nefandezze che avrei compiuto nell’esercizio della funzione di presidente del consiglio comunale”. Rossi sfida invece gli alleati a recuperare consensi presso gli elettori.
 
De Vecchis difende sia la decisione di aprire al pubblico il Torrione (rivendica anzi ad AN il merito di averlo chiesto per prima, due anni fa), sia l’aspirazione dell’associazione “la Rocca” a gestirlo.
 
Ma attacca: “è forse la prima volta in Italia che un ente locale dà in gestione un bene culturale, simbolo della città, e per giunta gratuitamente, a dei privati, contravvenendo ad una legge estremamente chiara in merito. Già solo la mancanza di sensibilità culturale dell’assessore sarebbe sufficiente per chiederne le dimissioni”. E ironizza: “ritireremmo questa richiesta solo se l’assessore ci dimostrasse di aver preso questa decisione per finire su “Striscia la Notizia”, per promuovere l’immagine della città e risollevare il nostro turismo”.
 
Benito Rossi elenca invece quei “precedenti” per i quali AN oggi presenta il conto a Gabrielli, a cominciare dal fatto che avrebbe costantemente presentato in giunta decisioni già prese e non concordate: “approfittando del consenso dei consiglieri, per l’urgenza dell’ultimo momento”.
 
Gli rivolge quindi accuse congiunte su turismo e cultura: “ha assunto posizioni autonome all’interno del consorzio turistico favorendone l’ulteriore indebitamento con mostre fallimentari. Con questo mettendo in difficoltà il presidente Calvaresi e i consiglieri comunali di San Benedetto e dei Comuni limitrofi. Alla maggioranza non ha proposto alcun provvedimento per favorire il turismo. Invece ha esposto l’amministrazione sull’insediamento dell’Eurispes, in cui compariva personalmente. Per due volte ha proposto il progetto del supermercato Marconi, del quale è consulente legale. Ha proposto più volte di realizzare una mensa unificata per le scuole, altro progetto poi fallito. Per finire non ha mai presentato un progetto sulla destinazione dei fondi alle associazioni cittadine e tantomeno si conosce il metodo seguito per la loro erogazione. Dovrebbe dimettersi anziché piangere dietro le gonne dei suoi amici”.

19/03/2005





        
  



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