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Il sindaco Martinelli ad AN: “grave il voto con la sinistra. Ripercussioni sull’amministrazione”

San Benedetto del Tronto | Consiglio comunale di lunedì 2 maggio incentrato sul tema delle scuole. Tensione tra Benito Rossi e il resto della maggioranza

di Giovanni Desideri

“È un fatto molto grave, che avrà delle ripercussioni. Io questo non lo accetto. Non escludo ripercussioni sull’amministrazione comunale”: una minaccia di dimissioni, con la quale il sindaco di San Benedetto Martinelli ha reagito alla decisione di tre consiglieri di Alleanza Nazionale (il capogruppo Benito Rossi, il presidente del consiglio Giorgio De Vecchis, e Luigi Ursini) di non ritirare dal consiglio comunale di lunedì 2 maggio il punto n. 19 all’ordine del giorno.
 
Punto poi approvato 17 a 10 grazie ai voti della minoranza, con cui i tre chiedevano il mantenimento delle due scuole Borgo Trevisani e Castello tra i ben comunali e la loro destinazione ai quartieri e alle associazioni, e la vendita dei locali dell’ex sala Cedic in via Curzi (insieme ad altri tre immobili) in cambio della realizzazione della nuova scuola media Curzi.
 
Un clamoroso cambio di indirizzo rispetto al passato, votato anche dal capogruppo della lista Martinelli Francesco Baiocchi, da Stefano Nico del gruppo misto (ma in AN fino allo scorso consiglio comunale), da Vincenzo Rosini e Giovanni Chiarini di “Nuova Alleanza – Lista Rosini”. Oltre che dai dieci consiglieri della minoranza di centrosinistra (assente solo Federico Olivieri, DS).
 
Vicenda notissima che vede da anni, da una parte la richiesta dei due quartieri Ponterotto e Paese Alto, appoggiata da AN. Dall’altra una decisione impopolare dell’amministrazione, appoggiata dal resto della maggioranza. Oggi, in più, la scuola Borgo Trevisani ha riaperto i battenti per ospitare alcune classi dell’asilo di via Togliatti, che resterà in riparazione per alcuni mesi.
 
In consiglio comunale illustrazione del punto da parte di Benito Rossi. Serie di interventi. Forlì, Nuovo Psi: “grosso errore politico, forse irrimediabile. Argomenti populistici, con lo zampino dei comitati di quartiere”.
 
Quindi le parole del sindaco. “Nelle riunioni di maggioranza sulle scuole abbiamo sempre avuto la stessa situazione – ha detto il sindaco rivolto ai banchi di AN – voi tre contro gli altri. Dovreste quindi attenervi alla decisione della maggioranza della maggioranza.”
 
Poi i commenti della minoranza. Settimo Capriotti (PRC): “considero il sindaco dimissionario”. Nino Capriotti (SDI): “una resa dei conti di questo tipo è deprecabile per la politica”.
 
Il capogruppo di Azione Indipendente Benedetto Marinangeli ha chiesto e ottenuto, previa votazione, una breve sospensione del consiglio. Riunione di maggioranza, durata mezz’ora. Urla e strepiti in sala giunta, inutili per ottenere il ritiro del punto. Quindi il voto.
 
Gli ultimi due punti all’ordine del giorno sono stati rinviati: sulla “repressione del commercio delle merci contraffatte”, presentato dagli stessi di AN. E sugli spazi pubblici per le attività ricreative per l’infanzia, presentato da Franceschini (DS).
 
Tutti a casa alle 2,30, dopo sei ore e mezza di discussione. Per la giornata di oggi, 3 maggio, sono attese le decisioni del sindaco. I più sono convinti che la minaccia rientrerà. Salvo una convivenza ancora più difficile con la propria maggioranza. E il nuovo PRG (inutilmente) sullo sfondo.
 
Il bando per la costruzione della nuova scuola Curzi in cambio di cinque immobili comunali tra cui le due scuole e pagamento al Comune della differenza era stato vinto dalla “Lita Srl” di Fano. Nei 30 giorni che la legge concede all’ente per i controlli, era emersa la mancanza di alcuni requisiti. Il dirigente aveva disposto l’annullamento della gara. Ma in maniera formalmente inesatta. Ricorso al TAR vinto dalla Lita. Ricorso al Consiglio di Stato da parte del Comune, attualmente pendente.
 
Nel frattempo, in due riprese, l’Autorità di vigilanza sui lavori pubblici aveva dichiarato irregolare il bando. E il sindaco che sembrava aver cambiato idea: “le scuole non verranno vendute”.
 
Infine, l’11 aprile, la richiesta da parte del dirigente del settore assetto del territorio e lavori pubblici del Comune, ing. Germano Polidori, di procedere con l’annullamento del bando (per tutta la vicenda v. “articoli connessi”). Motivo per cui il capogruppo dell’UDC Pino Nico ha chiesto durante il consiglio, invano, di dare seguito alle indicazioni del dirigente, che avrebbero prodotto gli stessi effetti chiesti da AN con il suo ordine del giorno.

03/05/2005





        
  



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