Grande lavorio dietro alle quinte del centrodestra in questi giorni e in queste ore, per ricucire dopo gli ultimi scontri, specie tra Alleanza Nazionale e Forza Italia (il voto nel consiglio comunale del 2 maggio, la contestazione incrociata Gabrielli/De Vecchis, la questione dello scherzo Piunti/Latini: v. “articoli connessi”).

 

La riunione informale tra i segretari provinciali dei principali partiti del centrodestra non si è tenuta neppure oggi, dopo il rinvio di sabato scorso. Nella sede di Forza Italia in via Crispi l’on. Scaltritti ha invece incontrato i rappresentanti dei partiti “minori”. Per la Lega Nord c’erano Stefano Gaetani e Pietro Infriccioli. Per il PRI Antonio Merlini. Per la Democrazia Cristiana Lucio Porrà. Più che un’occasione per discutere di contenuti, prove tecniche di dialogo con lo sguardo fisso sulle amministrative del 2006. Alleanza Nazionale si riunirà domani, come preannunciato. Solo dopo quest’incontro, verosimilmente, i partiti del centrodestra si incontreranno per un’analisi della situazione attuale.

 

Situazione che Scaltritti vede in questi termini: “vanno superati gli incidenti di percorso degli ultimi tempi. Forza Italia e AN hanno in questo momento un po’ di confronti. Ma questo non vuol dire che non si debbano sedere ad un tavolo per un confronto più ampio. Dobbiamo guardare un po’ più in là e più in alto. Da parte di tutti c’è la volontà di recuperare buoni rapporti tra i partiti e il consenso ad una riunione tra le segreterie di San Benedetto”.

 

Sulle elezioni, e in particolare sul candidato sindaco per il centrodestra, le parole di Scaltritti sono una miniera per cultori di ermeneutica. Dopo il rituale “è un po’ prematuro parlarne”, Scaltritti dà alcune indicazioni: “dobbiamo preparare per tempo percorsi comuni in vista delle scadenze elettorali. Al momento è difficile valutare quali siano i partiti realmente strutturati, che abbiano una rappresentanza politica riconosciuta su San Benedetto. Diciamo che sicuramente il candidato sarà il frutto di un’analisi politica e dovrà dimostrare di avere una maturità politica, di rapporto con i partiti, con la società e con le categorie, perché dovrà sostenere politicamente un programma. Sarà una persona che prende coscienza che è necessario mediare e unire e garantire la propria maggioranza. Sia nel progetto sia nei rapporti politici. Dovrà garantire soprattutto i cittadini sulla serena conduzione del progetto amministrativo. Perché bisogna fare ma anche saper fare. Ai cittadini non interessa assolutamente nulla delle diatribe tra i partiti”.