Nella seduta consiliare del 17 giugno scorso, il consiglio comunale ha deliberato la rinegoziazione di alcuni mutui accesi dal Comune di Falerone, una manovra definita dall'assessore Stefano Cardenà perfettamente legittima a cui tantissimi comuni stanno aderendo.

"Non è vero come afferma il consigliere di minoranza Giulio Celi - ha commentato l'assessore al bilancio di Falerone  Stefano cardenà -  che non ci sono vantaggi per l’ente; i mutui che abbiamo rinegoziato sono 8 su alcuni di essi si pagava un tasso d’interesse del 6.5% annuo, che con la rinegoziazione scende mediamente al 5.40%. Fatti i dovuti calcoli l’Ente risparmia circa 8 mila Euro all’anno per i minori interessi. Infatti gli importi complessivi dei mutui rinegoziati ammontano ad oltre Euro 713.000,00. Con una cifra del genere risparmiare anche 50 centesimi di punto rappresenta un minor esborso di interessi significativo per chiunque. Inoltre detta rinegoziazione ha consentito di consolidare (cioé allungare) la scadenza dei mutui alleggerendo fino al 2015 il bilancio comunale circa 30 mila Euro all’anno".

Nella sua presentazione l'assessore ha voluto sottolineare che la rinegoziazione dei mutui non è una novità per i Comuni, infatti già nel 1996 gli amministratori della Spiga di Grano, fecero ricorso a questo sistema. Inoltre alla proposta della Spiga di Grano di estinguere anticipatamente i mutui in corso con la cassa depositi e prestiti e riaccenderne nuovi ad un tasso piu’ vantaggioso, nella stessa seduta consiliare ho risposto dell’eccessiva onerosità della proposta, in quanto essa non tiene in considerazione che la Cassa Depositi e Prestiti così come gli altri istituti di credito esigono un sovrapprezzo a titolo di penale per l’estinzione anticipata di cospicua entità. Detta penale è prevista per Legge e non è vero quanto asserito in consiglio dal Gruppo di Minoranza che essa non si applica ai sensi della Legge 448/1998 articolo 28; detto articolo prevede l’esclusione dell’applicazione della penale di estinzione solo per quei comuni che presentano un piano finanziario alla Cassa Depositi e Prestiti di durata di almeno 5 anni in cui c’è una progressiva diminuzione del debito, piani che deve essere finanziato non con l’accensione di nuovi mutui così come sosteneva in consiglio l’opposizione, bensi con entrate straordinarie come ad esempio la dismissioni di immobili o quant’altro, che Falerone non ha e non ha mai avuto.

"Certo è che prima di fare proposte in una seduta del consiglio Comunale - ha continuato Cardenà -  e alludo alle posizioni della minoranza dell’ultimo consiglio è bene approfondire nei dttagli ciò che si propone, soprattutto verificare il contesto della proposta e farla sempre nel rispetto della leggi sull’argomento che si propone. Non ci sono situazioni gravi delle casse Comunali come sostiene Celi, grazie ad una oculata gestione da parte della nostra amministrazione sempre accorta ed attenta a gestire la spesa pubblica. Per cio’ che concerne le tariffe dei servizi a domanda individuale, vorrei sottolineare che l’adeguamento di alcune di esse è stato dettato dal fatto che erano ferme dal 1993 e in questo lasso di tempo i costi per il comune erano notevolmente lievitati. Tuttavia malgrado l’adeguamento delle tariffe Falerone resta il Comune in cui la media del costo dei servizi a domanda individuale è una delle piu’ basse del comprensorio. Cio’ è confermato dal fatto che, malgrado l’adeguamento a cui adduce Celi, il numero dei bambini che frequenteranno il corso di nuoto in Piscina è aumentato rispetto all’anno scorso, così come sono aumentate rispetto all’anno scorso le persone anziane (siamo passati da 12 a 27) che frequenteranno le colonie marini a Cupra Marittima organizzate dal Comune".