Camillo Di Monte, Presidente dell’Eurispes Marche è stato chiamato in causa dal sondaggio che lo avrebbe voluto candidato sindaco alle prossime elezioni. Determinato e sicuro delle priorità della nostra città ecco cosa ci ha detto.

 

“Bisogna crescere culturalmente, passare da paese a città, far emergere i giovani più interessanti e arrestare le “fughe di cervelli”. Il principio su cui si basa la nuova città di San Benedetto, è quello di far riemergere le proprie radici in quest’ottica, tornando a parlare di pesca attraverso progetti moderni”.

 

“Altra cosa importante oltre a messe appunto urbanistiche, quello di fare investimenti sulla zona del porto come nelle grandi città (Lisbona…Genova…).

Creare una viabilità periferica che permetta di far diventare il centro più fruibile ai pedoni, è inutile fare una bella via e poi si gira l’angolo che è degradato…”.

 

“Inoltre creare omogeneità rispetto ai paesi limitrofi, in cui San Benedetto è punto di riferimento del territorio Piceno, come motore economico. Per il turismo, gli imprenditori del passato sono stati buoni operatori commerciali, il PIL ha una incidenza bassa rispetto alle potenzialità, per incidere di più deve organizzarsi come il manifatturiero…a livello industriale (distretto industriale turistico). Il turismo anche se calamita è un settore produttivo, che ha una incidenza bassa”.

 

“Nel tempo il ruolo del sindaco si è modificato come le altre professioni. Paradossalmente in qualsiasi campo professionale il tempo ha realizzato un cambiamento, il Sindaco è rimasto al palo, come 30 anni fa, i politici non sono stati in grado di traghettare la modernizzazione di questa professione e le esigenze sociali e produttive hanno risentito di questo inadeguamento.

Fare, significa avere la capacità di gestire la macchina organizzativa e la sua modernizzazione.

Essere, significa vivere da cittadino la città e questa attività con patos”.