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Giobbe Covatta fa tutto esaurito a Montegranaro

Montegranaro | Grande successo ieri sera per il comico napoletano con lo spettacolo "Melanina e varechina"

di Pierpaolo Pierleoni

Il sorriso nel dramma. La battuta nella disperazione. Il gioco per raccontare il dolore. Ha un modo tutto suo, Giobbe Covatta, nel portare sul palcoscenico i problemi terribili dell’Africa, parlando di temi serissimi senza mai perdere il sorriso e la battuta. Tutto questo è Melanina e Varechina, il suo nuovo spettacolo teatrale.
 
Quel modo originale di raccontare arriva al pubblico, che ieri sera a Montegranaro ha affollato il Teatro La Perla, pieno in ogni ordine di posti. Un enorme gioco del Monopoli è l’espediente attraverso cui Covatta porta lo spettatore nel suo umorismo e nella sua esuberanza. E casella dopo casella, passo dopo passo, attraverso imprevisti e prove differenti, racconta le mille difficoltà del continente africano, denuncia l’indifferenza e le responsabilità del mondo occidentale, critica le incongruenze tra il tutto e il niente che dividono il nord e il sud del mondo. Ma tutto senza retorica né prediche, ma attraverso una serie inesauribile di battute, gag, racconti personali, potenziate dalla voce profonda e dalla straordinaria mimica dell’attore partenopeo.
Covatta parla di Aids, malaria, siccità e carestia mantenendo il sorriso sulle labbra, e ironizza sulle esagerazioni del nostro tempo, dall’egoismo feroce all’ossessione della bellezza, senza risparmiare frecciate ai principali protagonisti della scena politica e televisiva. E il pubblico gradisce lo spettacolo, accompagnando Giobbe e il suo fantasioso Monopoli con fragorose risate e continui applausi.

Nella parte finale, oltre a battute e sorrisi, però, Covatta riserva uno spazio ad una riflessione un po’ più seria. “Questo bel gioco che abbiamo fatto stasera ha delle regole, che vi vado a leggere”. E mentre su un grande schermo passano scene drammatiche di povertà e miseria provenienti da zone disperate del continente africano, sulle stesse note che Nicola Piovani compose per “La vita è bella” di Roberto Benigni, Covatta legge la dichiarazione universale dei diritti dell’infanzia. Parole bellissime ed impegni solenni a difesa della dignità e dello sviluppo dei bambini in ogni angolo della Terra, promesse mai mantenute dai Paesi del mondo.

Allora, dopo due ore piene di sorrisi e divertimento, il congedo con una riflessione ad alta voce: “Sarà forse il nord del mondo, il vero problema del sud del mondo

19/10/2005





        
  



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