Le porte del PalaSavelli sono state aperte con largo anticipo rispetun’ora prima del previsto inizio della convention dell’Unione che ha avuto come attesissimo ospite il professore, Romano Prodi. I

ndescrivibile l’affluenza di gente che, più o meno inserita in ruoli di responsabilità nell’ambito dei partiti dell’Unione, non ha voluto perdere l’occasione di essere presente alla trasferta fermana del leader della coalizione che è pronta a calare tutti i suoi assi nella manica per “…mandare a casa Berlusconi”. Questo il leit motif che ha caratterizzato l’intenso pomeriggio che ha visto presenti, in prima fila, molti personaggi politici del fermano ai vertici dei partiti dell’Unione. Per favorire una maggiore fluidità nel traffico si è anche messo a punto un particolare piano che prevede la chiusura dell’area circostante il palazzetto e che ripropone le misure che di solito vengono prese in città in occasione di grandi eventi.

E’ facile immaginare come gli occhi dei media nazionali siano stati puntati sulla trasferta marchigiana di Prodi così come è facile immaginare i tanti controlli messi in atto dalle forze dell’ordine. I coordinamenti locali dell’Unione, per favorire la massima partecipazione all’incontro, hanno anche organizzato pullman e navette che hanno permesso spostamenti più agili per gruppi numerosi di persone provenienti da tutta la regione.

Accolto da “La canzone popolare” di Ivano Fossati – come già avvenuto in altre importanti occasioni che lo hanno avuto per protagonista – Romano Prodi è stato accolto con entusiasmo dalle migliaia di persone presenti. Tanti gli argomenti toccati dall’economia al sociale, dagli stipendi ai conti dell’Italia. Il professore ha toccato, una dopo l’altra, le questioni che alimentano da tempo il dibattito politico e che, in più occasioni, hanno infuocato il dibattito. “L’Italia ce la può fare”, ha osservato con entusiasmo. E per farcela, per poter tirare su la testa, è indispensabile che “….chi l’ha ridotta ad un tasso di crescita pari a zero vada a casa”.

Ed ha passato il testimone a tutti coloro che, dislocati nei vari territori, nelle varie circoscrizioni, sono al lavoro per convincere gli elettori da quale parte votare. La sua, ovviamente!