Nove mesi vissuti intensamente; nove mesi ricchi di pathos, di speranze, di gioie, di amarezze, di un po’ di tutto. Fino al triste epilogo di sabato 29 aprile in quel di Imola. Lassù, vicino allo storico autodromo s’è conclusa amaramente la grande avventura della F&G Sangiorgese Calcio a 5 (edizione 2005/06), un’avventura iniziata in un caldo pomeriggio estivo e terminata in una piovosa giornata primaverile.

Un’avventura vissuta da grandi protagonisti, comunque, anche se purtroppo senza il lieto fine. Ovvero, senza la tanto agognata promozione in serie A2 (mai i playoff, storicamente, sono stati vinti da una squadra di serie B). Un dato di fatto però non può passare inosservato: squadra, società, tutti, escono ampiamente a testa alta, avendo dimostrato grande capacità organizzativa e di programmazione (infortuni, squalifiche e contrattempi vari sono sempre, invece, elementi imprevedibili che possono capitare nel corso della stagione).

“Finita la stagione – è il commento del patron Claudio Trasatti – la prima cosa che mi viene in mente è fare un grosso ringraziamento particolare a tutti quanti hanno dato una mano, a tutti quelli che hanno dato un grosso contributo alla causa. In particolare a tutti coloro che hanno messo grande impegno per poter cercare di raggiungere un risultato che per Porto San Giorgio sarebbe stato storico, visto che c’era la possibilità di andare in serie A2.

Vorrei partire ringraziando il vicepresidente Giorgio Minicucci, poi gli accompagnatori Fabrizio e Michele Ciuti, il massaggiatore Vittorio Arcangeli, il dottor Mentili che ha seguito la squadra in casa; un ringraziamento a Massimo Santarelli, a mister Bernardino Giordani, al preparatore atletico Mauro Iachini e ovviamente tutti i giocatori che hanno cercato di dare il massimo alla causa sangiorgese”. Doveroso. E adesso c’è da iniziare a pensare di rimettere insieme i pezzi del puzzle.

Si, perché in una società non professionistica, ma di sicuro molto professionale, di pezzi, di elementi da tenere uniti, ce ne sono davvero tanti.

“Per l’immediato non si prevede niente – prosegue nella disamina il massimo dirigente nerazzurro –, anche perché la delusione è ancora troppo fresca. So solo che in settimana avremo dei contatti e ci andremo a confrontare su quello che è stato il lavoro fatto per quel che riguarda la stagione 2005/06. Dal mio punto di vista, è stato un anno deludente; non fallimentare, perché per la prima volta la Sangiorgese è riuscita a centrare l’obiettivo dei play off, anche se non era proprio questo il risultato che voleva e che si attendeva. Cercheremo di rimboccarci le maniche e di operare affinché il prossimo anno si possa ripartire con le stesse ambizioni. Ovviamente parlare oggi di cosa farà la società, delle scelte, è ancora prematuro perché, ripeto, in settimana si andranno a decidere molte delle sorti che la Sangiorgese Calcio a 5 poi andrà a portare avanti da qui ad altri 2, 3 anni. Sicuramente molte saranno le cose che verranno cambiate; con questo gruppo o con uno diverso, ma di questo è prematuro parlarne perché prima bisogna parlarne con i diretti interessati e poi eventualmente andremo a fare delle scelte”.

Certo, dopo 4 anni di serie B, il presidentissimo inizia ad accusare un po’ di stanchezza. E pensare che senza di lui, nessuno sarebbe in grado di offrire allo stato attuale un palcoscenico di questo livello.