Una proposta di aggregazione che non ha limiti di età. Se il rugby fa divertire i più grandi e fa crescere i più piccoli, allora perchè non può coinvolgere anche la cosiddetta terza età?

L'idea, singolare e nuova, la lancia Gaudenzio Santarelli, patron della Rugby Fermo 1935.

I nonni e le nonne di Fermo,
specialmente quelli di Marina Palmense, sede di allenamenti e partite del club, nel tempo libero potrebbero dare una mano concreta a questo sport in grande crescita.

Un movimento che cresce e che ha bisogno come il pane di volontari per lo svolgimento di mansioni minime ma fondamentali per tirare avanti. Come custodire il campo, curare le attrezzature, lavare le maglie, pulire gli spogliatoi.

Tutte cose che ora fanno gli stessi atleti con enorme difficoltà. Il campo a due passi dal mare come luogo di sport ma anche di ritrovo per i pensionati.

L'appello è lanciato. Perchè se il rugby è famoso per il “terzo tempo” non si vede perchè non possa esserlo anche per il coinvolgimento della “terza età”.