Inquinamento luminoso: cosa possiamo fare per risolverlo e per salvare la ricerca astronomica?
| TERAMO - Un quesito a cui cerca di dare una risposta il gruppo astrofili di Teramo
C’è un grosso problema che non tutti vedono e non tutti avvertono, nella Città e nella Provincia di Teramo. Si tratta, l’avete capito, dell’inquinamento luminoso, sì un danno, uno svantaggio dato dalla impetuosa e tumultuosa continua installazione “selvaggia”, perché scriteriata, di lampioni di ogni natura, di fari e insegne luminose, di fasci di luce che sfuggono da ogni parte nella notte e specialmente verso il cielo.
Che c’è di male in tutto questo, vi chiederete. Ma non tutto è “oro” quel che luccica: infatti si installano continuamente nuove fonti luminose senza tener conto che esse spesso producono luce parassita perchè prodotta da corpi illuminanti non a norma, mal installati, orientati verso il cielo e non verso terra. Insomma spesso si tende ad illuminare più verso l’alto che verso le strade, le piazze, con la conseguenza che si produce un grande spreco di energia elettrica non utile alle persone, con aggravio colpevole dei costi dell’elettricità che ora non è certo a buon mercato, tutt’altro.
Il problema dunque è vero e reale se la Regione Abruzzo, come hanno fatto quasi tutte le altre Regioni d’Italia, ha approvato nella precedente Legislatura regionale di Centrodestra, la Legge Regionale n.12 del 3.3.2005: “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e per il risparmio energetico”.
Lo scopo della legge regionale è quello di ridurre l’inquinamento luminoso e, nello stesso tempo, di ridurre anche i consumi energetici per poter conservare e proteggere l’ambiente naturale, i ritmi naturali delle specie animali e vegetali, il diritto delle persone ad avere un cielo stellato, tutti segni di benessere fisico, psichico e spirituale.
La legge intende salvaguardare il cielo notturno, considerato “patrimonio naturale” della Regione da tutelare, conservare e valorizzare.
Perciò la legge considera inquinamento luminoso ogni alterazione dei livelli di illuminazione naturale ed in particolare ogni forma di irradiazione di luce artificiale che si disperda al di fuori delle aree da illuminare, particolarmente se irradiata al di sopra della linea dell’orizzonte.
La legge obbliga i Comuni, gli Uffici tecnici e urbanistici comunali, i progettisti, i costruttori e gli installatori di corpi illuminanti a rispettare precise prescrizioni che tendono a non aggravare l’inquinamento parassita.
Quanti oggi, e noi a Teramo siamo ancora fortunati, possono dire di poter osservare di notte le stelle in cielo, di poter riconoscere la Stella polare, la costellazione dell’Orsa Maggiore, la costellazione di Orione, il doppio ammasso del Perseo e le Pleiadi ?
Non si riesce più a vedere la Via lattea, la nostra Galassia, che contiene miliardi e miliardi di stelle ed ha un diametro, pensate, di ben 100.000 anni luce. Per avere un termine di riferimento considerate, per un attimo, che la luce viaggia nel vuoto all’incredibile velocità di 300.000 km. al secondo e, in un secondo, fa il giro della Terra 7 volte e mezza! Eppure questa meraviglia dell’Universo attualmente rischia di essere miseramente “cancellata” dai nostri cieli: si potrà vedere nel futuro se si continua così ?
Possiamo essere contenti di questo, possiamo essere contenti che i nostri figli e i figli dei nostri figli non avranno nemmeno più l’occasione di provare un’emozione, di porsi delle domande, di contemplare in una notte serena il cielo stellato ?
Noi abbiamo il diritto-dovere, l’obbligo, di fare qualcosa ora perché tutto questo non accada: la legge c’è, facciamo in modo che venga applicata nelle Amministrazioni locali.
Una umanità che non potrà avere più un firmamento visibile e che non potrà più fermarsi un attimo a riflettere, secondo noi, non avrà futuro o avrà un futuro ben triste.
Il filosofo I. Kant affermava: “Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, la legge morale in me”.
Serve un forte cambiamento di mentalità da parte del mondo della ricerca e degli appassionati osservatori delle stelle, da parte di tutti i cittadini, ancor prima deve crescere la coscienza e la conoscenza del problema.
Sapete voi che gli animali, in particolare i migratori, sono continuamente disturbati dal chiarore che si diffonde verso l’alto di notte ? Avete sentito i galli dei pollai che cantano nel cuore della notte e non all’alba, perchè confusi da questo chiarore ?
I neon, i lampioni ci hanno “rubato” le stelle, alzando gli occhi non troviamo più i punti di riferimento che per millenni hanno guidato gli esseri umani.
Molti si illudono che l’uso delle ultime meraviglie tecnologiche, di luci sfavillanti, fari roteanti, riflettori potenti serve a rendere più gioiosa la vita, ma questo modo di pensare è errato e autolesionista perchè porta alla cancellazione di uno spettacolo naturale dato dall’impatto emozionale del cielo stellato visto con i nostri occhi.
Non pensate che noi siamo dei “romantici da operetta”, dei “Don Chisciotte”. Se non riusciamo a fare gruppo di opinione e a renderci conto della gravità della situazione, se non si ferma questa scriteriata corsa alla cancellazione del buio, non potremo più viaggiare insieme nello spazio e nel tempo osservando lontanissime galassie e nebulose.
Diamoci da fare tutti insieme, ricerchiamo il contributo delle persone sensibili, rivolgiamoci alle Istituzioni (INAF, FAI, INFN) ed alle Associazioni (U.A.I.) più qualificate, pronte a mettere a disposizione le proprie esperienze affinché avvenga un positivo salto di qualità nella installazione delle nuove fonti luminarie, nel progettare e realizzare nuovi impianti.
Per questo sollecitiamo le Autorità preposte, gli organi di vigilanza, i progettisti e i loro Ordini professionali, chiunque operi nel settore e ogni cittadino a vigilare ed adoprarsi perchè siano rispettate le norme della legge regionale e ci sia buon senso e civile cultura di rispetto dei diritti delle persone ad avere un cielo di stelle.
Anche gli Astronomi professionisti, le Università, in particolare, le Facoltà di astronomia e di fisica, hanno l’obbligo morale e l’impegno di contrastare l’avanzata dell’inquinamento luminoso.
Se avete avuto la pazienza di leggere fin qui vi diciamo che siete persone sensibili e serie e che fin quando ci saranno persone come voi possiamo stare tranquilli che potremo godere sempre lo stupendo spettacolo del cielo stellato, fonte di ispirazione e di spinta alla ricerca scientifica che ha elevato l’uomo e lo ha posto al di sopra di tutte le altre creature del mondo.
- la luce è vita se alternata al buio e solo lì dove serve;
- illuminare non significa abbagliare!
- la luce diretta negli occhi non solo dà false sensazioni di sicurezza,ma nasconde i pericoli
reali;
- illuminare oltre misura, è un pericolo perchè occorre adeguare la luce alle giuste esigenze
del confort visivo;
- la luce diretta verso l’alto è spreco di energia, è contro natura e cancella il diritto ad avere
un cielo stellato.
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03/11/2006
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