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Alla biblioteca provinciale “M. Delfico” cerimonia per ricordare la figura di Maria Manetta

Teramo | Una sala dei Fondi antichi sarà intitolata a lei e all’avo Francesco.

di Nicola Facciolini

La Biblioteca provinciale "Melchiorre Dèlfico" di Teramo, giovedì 10 maggio alle ore 18 ricorderà la figura di Maria Manetta Di Pancrazio, a due anni dalla scomparsa avvenuta a gennaio del 2005.

A lei e al nonno Francesco Manetta, avvocato e amministratore comunale vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, sarà intitolata una sala dei Fondi antichi della biblioteca. Dove peraltro sono situati tre armadi settecenteschi donati proprio dall'avvocato Manetta insieme a una serie di volumi giuridici.

L'associazione "Amici della Dèlfico" presenterà "Scritti d'arte", una raccolta di scritti di Maria Manetta sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico di Teramo, e in particolare della biblioteca, pubblicati sul periodico "Notizie dalla Dèlfico" tra il 1997 e il 2004. Il volume è edito in collaborazione con l'associazione Italia Nostra - sezione "Valerio Croce" di Teramo. "Si tratta di articoli preziosi di notizie, di osservazioni e di commenti - scrive nella presentazione Manuelita De Filippis, presidente degli "Amici della Dèlfico" - idealmente collegati fra loro dalla passione che Maria metteva nel ricercare ogni documento o altro segno utile a non disperdere la storia cittadina, a strappare dall'oblio e salvare dal degrado opere d'arte. Del resto Maria Manetta sentiva tutto ciò come dovere civico e in tal senso operò anche quale Presidente della sezione teramana di ‘Italia Nostra', portando avanti le sue battaglie con fermezza e determinazione".

Nell'occasione gli eredi doneranno alla biblioteca il busto di Francesco Manetta, opera dello scultore teramano Luigi Cavacchioli, suo contemporaneo e autore di opere quali l'altare della chiesa dei Cappuccini; il portone di Casa Rolli, oggi sede della Tercas, in via Carducci; la Fontana delle Piccine, oggi scomparsa, sempre in via Carducci. Il busto è stato eseguito certamente dopo la morte di Francesco Manetta, avvenuta nel 1917.

Il direttore della biblioteca, Luigi Ponziani, in alcune riflessioni sulla scomparsa di Maria Manetta, la ricorda come "una donna volitiva, impegnata con una passione fuori dal comune in una forte azione di conoscenza, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico aprutino troppe volte manomesso o misconosciuto". "Siamo contenti - è il commento dell'assessore alla Cultura Rosanna Di Liberatore - di poter ricordare la figura di due importanti teramani, che tanto lustro hanno dato alla nostra provincia.

Mi sento inoltre di rivolgere un ringraziamento alla famiglia, che con la donazione del busto consente di arricchire ulteriormente il patrimonio della biblioteca".

09/05/2007





        
  



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