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Mondiali Osaka: settima piazza per la fermana Clarissa Claretti

Fermo | L'azzurra un pò rammaricata dichiara: "Il settimo posto è importante, è la terza finale consecutiva in tre anni in un grande evento, ma questa era davvero una buona occasione per salire qualche altro gradino nella gerarchia internazionale"

Clarissa Claretti

Giovedì 30 agosto: Italia ore 12.30, Giappone 19.30. Inizia la battaglia nella gabbia del martello femminile. C'anche lei, la fermana Clarissa Claretti, pronta a far volare il più lontano possibile il suo attrezzo.

Un po' di emozione che non è difficile leggerle in faccia, spedisce, però, il primo lancio della marchigiana contro la rete della gabbia. Clarissa non si perde affatto d'animo, tende i muscoli e al suo secondo tentativo torna in pedana con gli occhi di chi sa cosa vuole. E non sbaglia: 70,25 m. Ma una vera campionessa non si accontenta mai. Infatti, il terzo lancio dell'azzurra cresciuta nello Sport Atletica Fermo sotto la guida del prof. Roberto Recchioni, atterra ancora più in là, a 70,73 m.

La Claretti è tra le prime otto e può, quindi, giocarsela fino in fondo con gli ultimi tre lanci di finale. E dopo aver ripreso fiato nel quarto (67,56), la portacolori dell'Aeronautica raccoglie tutte le energie, "carica il colpo e spara" il suo martello a 70,74 m. Anche se per un solo centimetro, è il suo lancio migliore, perché l'ultimo tentativo che ha a disposizione finisce, purtroppo, fuori settore. Per lei che nella precedente edizione dei Mondiali di Helsinki era giunta nona, si tratta del settimo posto e, soprattutto, dell'ennesima conferma nei quartieri alti della specialità a dimostrazione della sua capacità di saper interpretare i grandi appuntamenti. Senza dimenticare che, un anno fa, agli Europei di Goteborg, per lei era arrivato un altro settimo posto in chiave continentale, oggi ad Osaka, la Claretti si è affermata tra le prime sette martelliste del mondo.

"Sono un po' rammaricata perché oggi in gara avevo davvero delle buone sensazioni che non sono riuscita a trasmettere appieno all'attrezzo. Sapevo di poter fare di più. Il settimo posto è importante, è la terza finale consecutiva in tre anni in un grande evento, ma questa era davvero una buona occasione per salire qualche altro gradino nella gerarchia internazionale. Devo dire grazie al mio tecnico Brichese, alla Federazione e alla mia società, l'Aeronautica che mi hanno messo nelle migliori condizioni per arrivare ad Osaka al top della condizione".

31/08/2007





        
  



3+1=

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