Di Ruscio: "Il salto di qualità culturale della Cavalcata? Una cosa alla volta"
Fermo | Nei giorni scorsi era stato Cesare Catà a proporre un ulteriore salto della manifestazione, per recuperare il senso religioso dell'evento, la risposta del primo cittadino fermano
di Saturnino Di Ruscio, sindaco di Fermo
La Cavalcata dell'Assunta rappresenta da sempre l'evento con cui culmina l'estate fermana: ogni angolo del centro storico torna a rivivere le suggestive atmosfere medievali e ad animarsi di figuranti, sbandieratori ed osterie.
Certamente una rievocazione non è un fenomeno che esaurisce nella spettacolarità e nella teatralità della regia il suo significato: con i suoi significati simbolici trascende il presente e ci richiama a profondi valori della tradizione storica e culturale della città e del territorio fermano.
Ma la Cavalcata, come ogni rievocazione, è un fenomeno complesso e va compreso in tutti i suoi aspetti culturali, religiosi, storici, ma anche sociali ed umani. Non sfugge ai cittadini, né ai visitatori l'entusiasmo e l'impegno profuso dagli operatori delle contrade nell'organizzazione delle sfilate e delle tradizionali "hostarie" di Piazza del Popolo, né dei giovani nel cimentarsi come sbandieratori o suonatori di chiarine.
In un momento in cui tutta la società -ed in particolare le giovani generazioni- esprime in maniera forte il proprio disagio esistenziale, non va trascurato il lavoro importante svolto dalle contrade nel coinvolgimento di tutta la cittadinanza in un'operazione di recupero della "memoria storica", che favorisce la riscoperta delle proprie radici culturali, certamente religiose.
La Cavalcata dell'Assunta non soltanto rievoca il passato, ma induce alla riscoperta dell'originalità ed unicità della storia locale, di ciò che in contesti di globale omologazione soprattutto culturale, fa ancora la differenza di un territorio.
La ricostruzione "filologica" in ogni suo aspetto della verità storica deve sicuramente essere il fine a cui tendere nel momento in cui si pensa ad una rievocazione storica. Ma ogni obiettivo ideale, va concretizzato nel reale.
Ventisei anni non bastano per giungere ad un salto di qualità culturale, anche se questo è certamente uno dei principali risultati che ci si augura di ottenere nelle prossime edizioni.
Ventisei anni non sono stati ancora sufficienti per dotare tutte le contrade di una propria sede, nonostante l'impegno di questa Amministrazione Comunale come tutte le altre, come Molini Girola impegno che continuerà fino alla realizzazione di uno spettacolo vitale per tutte le contrade fermane.
Il percorso per giungere a risultati di qualità non è per definizione immediato, né ammette salti: ogni tappa acquista un significato ben preciso ed imprescindibile, se si vuole giungere al traguardo finale e naturalmente è ben accetta la collaborazione fattiva di tutti quelli che credono nei valori della Cavalcata dell'Assunta.
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09/08/2007
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