ReV fa strike su tutti. Il progetto del parco culturale Alberelli continua
Fermo | A tavolino con l'associazione Recupero e valorizzazione del fermano. Problemi e situazione attuale della bassa valtenna.
di Simone Menin
Parco Culturale Alberelli
L'area in questione fin ora sembrava, per sua fortuna, dimenticata da Dio. Nel giro di un anno, o poco più, è diventata l'ombelico del fermano. Di giorno in giorno aumentano i progetti per il futuro della zona "San Marco alle paludi". E' probabile che diventi una seconda Campiglione. Quella terra piange. Mons. Vinicio Albanesi, parroco agguerrito, difende quel fazzoletto di terra come fosse la terra Santa.
Schierati con lui i membri di "ReV - recupero e valorizzazione del territorio". Motodromo, centrale a biomasse, depuratore: niente da fare, c'è il progetto del parco "Alberelli" che prevede una integrazione biologica, produttiva e commerciale anche nel settore dell'artigianato nella bassa valtenna. Nello specifico il territorio è quello che parte dal fosso di Valloscura a nord fino ad arrivare ai comuni di Porto Sant'Elpidio, Monte Urano e verso il fiume Tenna. Il principio è quello di conservare la biodiversità naturale del sito attribuendogli anche un significato a livello culturale. Non ultima l'ipotesi di trasformare una cava interna in un teatro all'aperto. Si badi bene, senza cementificazioni o asfalti, tutto interamente in materiale ecologico.
Si guarda verso il futuro, tanto si sa, la casa ecologica è alle porte, da decenni si parla di mondo ecosostenibile e di sfruttamento delle risorse energetiche naturali. Quello della "ReV" sarebbe il passo decisivo verso una direzione di salute e benessere per la popolazione del fermano, evitando sovraffollamento e gas di scarico derivanti magari da un motodromo, che, secondo l'associazione stessa, è stato previsto dall'amministrazione comunale tramite un cambiamento del piano regolatore senza consultare i cittadini. La centrale a biomasse? L'associazione risponde "no": quella in progetto è troppo grande per le esigenze del territorio.
"Un progetto integrato di sviluppo territoriale", recita così lo slogan del blog dell'associazione "Rev", reperibile al sito http://parcoalberelli.myblog.it e contenente tutte le informazioni utili.
Piersante Iacopini e Alessandra Alessiani, rispettivamente membro del direttivo e socio "ReV", ci hanno parlato del progetto in termini economici. Il supporto economico per la realizzazione si basa praticamente quasi tutto sull'utilizzo dei fondi europei alle regioni girati ai progetti di valorizzazione dell'asse cinque, i tanto famosi FESR, integrati con i contributi comunali che si aggirano attorno al 30% del totale.
I soci, assieme a Luigino Cintio, sempre di "ReV", ci tengono a specificare che la denominazione "parco" non è per delimitare l'area. Non sarà un'area riservata e rimarrà sempre uno spazio di utilizzo e fruizione totalmente pubblica, ma con particolare attenzione alla conservazione del patrimonio naturale. "ReV" si definisce animatore ma non gestore del territorio. Vi saranno rivendite di prodotti tipici, percorsi per i turisti, valorizzazione dell'artigianato e della piccola produzione manifatturiera.
Allora abbiamo chiesto da cosa o da chi sia nata l'idea del motodromo e l'associazione ha risposto che è nata da un privato proprietario di una grande area agricola, di cui lo stesso ha chiesto il passaggio ad area ad utilizzo sportivo, in zona San Marco. Il progetto di trasformazione sarebbe della società "AgrIdea" e si basa su una superficie di 120 ettari di terra che ora è coltivabile e che poi verrebbe sommersa dal cemento. Ricordiamo che il processo di cementificazione è un processo irreversibile.
Altro fatto è quello della centrale a biomasse, l'idea innovativa scaturita dall'accordo di riconversione della Sadam Eridania. Questo accordo è stato firmato da comune, regione e azienda Sadam; prevederebbe la riconversione del vecchio zuccherificio in centrale ad olio di girasole. Anche qui il commento critico di "ReV" è sostanzialmente: "perchè si è partiti pensando di riconvertire la Sadam nella Sadam stessa e poi sono stati indicati tutti altri siti per l'insediamento della centrale ad olio di girasole?". Sembrerebbe che l'amministrazione comunale ancora non abbia risposto a questo interrogativo.
L'accusa che viene mossa al comune dall'associazione è di non avere un senso complessivo del territorio ma di vederlo diviso a pezzi e di tappare i buchi dove sembra perdere acqua.
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30/01/2008
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