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La Polizia in prima linea nella lotta allo sfruttamento della prostituzione

Teramo | Ecco i provvedimenti del Governo: puniti egualmente clienti e lucciole, carcere fino a 12 anni per chi sfrutta il meretricio, rimpatrio assistito per i minori. A 50 dalla legge Merlin, linea dura contro chi ingrassa sulla pelle dei più deboli.

di Nicola Facciolini

La Polizia di Stato è sempre in prima linea nella lotta allo sfruttamento della prostituzione da parte di organizzazioni criminali all'opera sul territorio. Ma chi sfrutta il meretricio di donne e minori non avrà più scampo, alla luce degli ultimi provvedimenti emanati ieri dal Governo. Nel frattempo significati risultati giungono dalle attività operative poste in essere dai poliziotti sul nostro territorio, con il servizio straordinario di controllo contro l'immigrazione clandestina, abusivismo commerciale ed esercizio della prostituzione su strada.
 
Operazioni messe a segno dagli agenti del commissariato di pubblica sicurezza di Atri, ed effettuate in Pineto e Silvi che hanno consentito di rintracciare otto cittadini extracomunitari sorpresi alle fermate degli autobus, diretti a vendere merce sui litorali delle due cittadine indicate. Quattro di essi, irregolari e provenienti dal Senegal sono stati muniti di decreto di espulsione e in mattinata accompagnati a Centri di permanenza temporanea.
 
Altri tre cittadini senegalesi, sorpresi con merce contraffatta, borse e cinture di note case di moda, sono stati denunciati e la merce sequestrata e, quindi, sarà poi distrutta. Controlli sono stati effettuati anche alle stazioni ferroviarie delle due cittadine ed in alcuni bar ove sono soliti radunarsi gli extracomunitari prima di avviarsi per la vendita della merce. Sempre a Silvi, in zona Piomba, i poliziotti del commissariato atriano hanno elevato quattro contravvenzioni ai sensi dell'ordinanza sindacale già nei decorsi giorni richiamata: a due giovani cittadine romene intente a prostituirsi e ai due clienti, entrambi di Pescara, uno dei quali - secondo gli agenti - avrebbe persino chiesto di poter pagare la multa prevista a mano ai poliziotti per evitare qualsiasi notifica del provvedimento amministrativo che potesse finire nelle mani della moglie!
 
Ieri mattina il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per le pari opportunità, Maria Rosaria Carfagna, e del Ministro di giustizia, Angelino Alfano, ha varato un Disegno di legge in materia di prostituzione. Per la prima volta si configura come reato l'esercizio in luogo pubblico o aperto al pubblico, per meglio contrastarne lo sfruttamento da parte di organizzazioni criminali. Stesse misure sanzionatorie anche per chi si avvale tali prestazioni. Nuove e più rigorose sanzioni sono introdotte per contrastare la prostituzione di minori di diciott'anni, sia con riferimento all'induzione sia al favoreggiamento, allo sfruttamento, alla gestione, organizzazione e controllo di questa fattispecie particolarmente odiosa di prostituzione.
 
Se si tratta di soggetto di nazionalità extracomunitaria, il minore che eserciti la prostituzione sul territorio dello Stato verrà rimpatriato in forma assistita, con adeguate forme di tutela della sua integrità psicologica, finalizzate anche al reinserimento sociale nel suo Paese. Insomma, vendere il proprio corpo in un luogo pubblico è considerato fenomeno di "allarme sociale e come tale è reato e va punito", perfino col carcere, in eguale maniera fra chi la esercita e chi se ne avvale. Prostituirsi nei parchi, nelle strade, in campagna sarà quindi vietato. Per i trasgressori, il codice previde l'arresto da 5 a 15 giorni e un'ammenda da 200 a 3 mila euro. Il disegno approvato è uno schiaffo durissimo al mercato della prostituzione, le toglie linfa.
 
Un fenomeno che esiste da sempre come il mondo e che purtroppo non può essere debellato come la droga, ma va adeguatamente contrastato e non giustificato. Il provvedimento mira a contrastare la criminalità organizzata che sfrutta donne e minori e dà vita al triste fenomeno della tratta. Vengono inasprite le pene nella prostituzione minorile: chi compie atti sessuali con minori in cambio di denaro, anche senza pagamento e anche solo promesso, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da 1.500 a 6 mila euro.
 
Il provvedimento punisce con la reclusione da sei a dodici anni e con il pagamento da 15 mila a 150 mila euro chi recluta o induce alla prostituzione minorile o chi trae profitto, anche solo nelle forme di favoreggiamento, dalla prostituzione di minori. Se il minore ha meno di 16 anni, la pena aumenta di un terzo a due terzi. Vengono inoltre introdotte nuove norme per il rimpatrio di minori, non accompagnati, che si prostituiscono. L'obiettivo è il ricongiungimento del minore con la propria famiglia. Si tratterà di procedure accelerate e semplificate. Ovviamente non saranno rimpatriati quei minori per i quali non c'è convinzione di accoglienza nel proprio paese. E' dal 1958, dal varo della legge Merlin, che si "interviene per la prima volta" in tema di prostituzione.
 
L'impianto normativo della legge Carfagna-Alfano, pone la priorità sulla prostituzione di strada che permette di contrastare lo sfruttamento della stessa prostituzione e la criminalità organizzata. E' sempre esclusa la punibilità della persona che esercita la prostituzione perchè costretta da violenze o minacce.

12/09/2008





        
  



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