Mister come ha cominciato la settimana di allenamenti dopo il rocambolesco epilogo della partita di domenica?
Con molto rammarico per ciò che potevamo fare e non si è fatto. Il dispiacere aumenta se penso a come era stata preparata la gara e alla qualità del gioco che abbiamo sviluppato nei primi quarantacinque minuti. Andare all'intervallo solo con il minimo vantaggio ci ha deluso, ma dovevamo gestire meglio la partita, controllare la loro reazione. Dobbiamo fare di necessità virtù. Non ci va giù la sconfitta, se fossimo stati dei pugili avremmo vinto ai punti, ma il calcio non è la boxe. Sportivamente accettiamo il responso del campo, sappiamo di dover migliorare, ma non smembrare. Ai ragazzi ho detto poco, solo di reagire immediatamente per dimostrare che si è trattato di un incidente di percorso, pur restando consapevoli di cosa è accaduto.

A proposito di miglioramenti, in città si parla molto di mercato, della partenza di Gibbs e di possibili nuovi arrivi. C'è qualcosa di vero o sono solo voci inevitabili quando c'è di mezzo la Fermana?
La squadra è competitiva, però non è detto che la rosa non possa venire ampliata per ottimizzare il potenziale. Ci stiamo guardando intorno a trecentosessanta gradi per valutare eventuali integrazioni in organico, che dovrebbe rimanere comunque di ventuno elementi. La cosa certa è che non andremo a rompere l'equilibrio che si è creato e che una gara persa non può aver distrutto.

L'allenatore Nico Stallone dell'Atletico Piceno ha confermato la qualità della Fermana, anzi nel post-partita ha detto che i conti si fanno a maggio e a maggio i gialloblu saranno davanti. Che ne pensa?
Oggi si può dire tutto. Stallone ha elogiato il nostro primo tempo, come ho fatto io per la loro ripresa. Secondo me il periodo decisivo sarà quello a cavallo della sosta di Natale, quest'anno molto più breve rispetto agli anni passati. Noi giocheremo partita per partita, senza pensare alla classifica, ma solo per la prestazione e per i tre punti. A cominciare da sabato a Porto Potenza Picena.