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Nella chiesa di San Domenico concerto del Maestro Alfredo De Vincentiis. Sabato 22 novembre alle 21.

Teramo | Associazione Corale Santa Cecilia di Teramo presenta il Concerto “Dal Profondo all’Infinito-Omaggio a Giuseppe Verdi” e “Preghiera alla Luce” del M° Alfredo De Vincentiis. Dirige il M° Maurizio Vaccarili. Ingresso gratuito.

di Nicola Facciolini

Campanone di San Domenico (Foto Nicola Facciolini)

L'Associazione Corale "S. Cecilia" di Teramo proporrà sabato 22 novembre 2008, con inizio alle ore 21, presso la Chiesa di S. Domenico di Teramo (in Corso Porta Romana, n°66), un Concerto del Maestro Alfredo De Vincentiis ad ingresso libero. In occasione della ricorrenza della festa di Santa Cecilia, con il patrocinio della Città e della Provincia di Teramo, e della Fondazione Cassa di Risparmio di Teramo. Verrà proposto un programma inedito comprendente due composizioni di un Autore teramano contemporaneo e vivente, il M° Alfredo De Vincentiis.

Si rappresenterà un'opera sacra per tre voci femminili e orchestra composta in occasione del Giubileo dell'anno 2000: Preghiera alla Luce. Soprano: Valentina Di Cola e Maria Rita D'Orazio; contralto: Chiara Guglielmi; tenore: Nunzio Fazzini; basso: Nejak Isik Belen.

"In tale composizione fondata su solide basi contrappuntistiche - rivela il M° Maurizio Vaccarili - la tecnica supporta molto bene i contenuti della composizione: dalla invocazione della protezione celeste, della pace e della giustizia, attraverso una accorata parafrasi del Padre Nostro si giunge ad una riflessione sulle problematiche terrene che affliggono l'umanità contemporanea, esprimendo a termine dell'opera la convinzione che l'uomo convertito conquisterà la salvezza affidandosi alla Madre di Dio che invoca come Mamma e che con la sua maternità ha donato la Luce vera".

Il programma comprende anche la prima rappresentazione assoluta di un'altra recentissima composizione del M° De Vincentiis scritta per Soli, Coro, Pianoforte e Orchestra, e ultimata nell'anno 2003: ‘Dal Profondo all'Infinito - Omaggio a Giuseppe Verdi'. La composizione esprime una profonda spiritualità ed è collegata al musicista di Busseto in quanto pensata nel centenario della sua morte (2001) e in quanto ispirata ai sentimenti della patria, dell'onore, del perdono e dell'amore espressi in alcune sue opere. In questa composizione il M° De Vincentiis rielabora tali sentimenti e trasfigura i personaggi verdiani elevandoli ad un piano soprannaturale, conferendo all'opera anche una finalità pedagogica. "L'opera - sottolinea Vaccarili - appare frutto di un lavoro di indubbio pregio compositivo, particolarmente originale è la scelta degli Inni come filo conduttore della composizione che rivisita le quattro opere che per prime rivelarono la personalità ed i tratti stilistici più tipicamente verdiani (Nabucco, Rigoletto, II Trovatore, La Traviata); nella composizione vengono infatti sviluppati quattro Inni, ciascuno dei quali corrispondente alle quattro opere sopracitate, esprimendo con commozione nuova le suggestioni ricevute dalla rilettura dei testi verdiani, rielaborando adeguatamente vari aspetti del ricco materiale espressivo esaminato".

"Per quanto attiene alle modalità compositive, le linee melodiche sono sostenute dall'istanza contrappuntistica, in un procedimento dialettico che unisce in simbiosi il momento espressivo con quello costruttivo; dall'analisi della partitura emergono evidenti quattro elementi: la complessità vocale, che richiede voci adeguatamente preparate e dotate di una corposa duttilità esecutiva; l'accurato e ben costruito intervento del pianoforte, non strumento di accompagnamento, ma quasi ‘quarta voce'; un impeccabile intreccio tra il coro e i quattro solisti, quasi che l'inno diventi dialogo o responsorio, mettendo in luce il testo, anche questo scritto dall'Autore; infine l'orchestra di archi che ben sostiene e completa l'architettura armonica fondendosi con le voci e innalzando la prosa a sublimi vette, in un gioco caldo e convincente di suoni, armonie, improvvisi ma giustificati cambi di tonalità".

L'Associazione Corale "S. Cecilia" di Teramo si costituisce nell'anno 1986 con l'intento di promuovere il genere polifonico di ogni epoca con particolare riferimento alla letteratura sacra. Sotto la guida del M° Maurizio Vaccarili fin dalla fondazione, la Corale ha conciliato l'impegno del servizio liturgico in una costante presenza nella Chiesa di S. Domenico di Teramo con una sempre più approfondita e raffinata attività di studio, formando teoricamente e tecnicamente i propri coristi nell'arte del canto. Unitamente alla costante presenza nelle manifestazioni cittadine e a quelle organizzate nel territorio della provincia, ha così partecipato a numerose rassegne polifoniche nazionali (Roma, Ancona, Sulmona) e tenuto concerti in importanti manifestazioni ambito regionale (L'Aquila, Avezzano) e in varie città italiane (Roma, Firenze, Perugia, Assisi) proponendo un ampio repertorio e, avendo maturato elevate caratteristiche espressive e vocali, riscuotendo ovunque lusinghieri consensi e rappresentando con dignità artistica la tradizione polifonica della città di Teramo. Già nel 1989 ha eseguito in Roma il concerto inaugurale dell'anno accademico della Pontificia Accademia degli Artisti Virtuosi al Pantheon. Nel 1990 presso la Cattedrale di Teramo ha riproposto, dopo 30 anni dall'ultima esecuzione, il famoso "Responsorio di S. Berardo" di Nicola Dati. Dagli inizi di quello stesso anno la corale fa parte dell'Associazione Regionale dei Cori d'Abruzzo, partecipando costantemente alle iniziative associative e collaborando con essa alla realizzazione dei progetti tesi alla divulgazione e promozione della musica sacra nel territorio abruzzese. Tra i concorsi a cui ha partecipato spicca il prestigioso III Concorso Internazionale di Musica Sacra "G. P. da Palestrina", manifestazione di rilevanza mondiale che viene organizzata presso la Città del Vaticano. La Corale ha dato il suo contributo artistico per l'opera discografica "Il Canto Corale" prodotto dalla Casa Editrice Vecchio Mulino di Lucca. Il suo repertorio di musica polifonica sacra, molto apprezzato per la cura e la precisione delle interpretazioni, comprende anche lavori per solisti, coro ed orchestra: il "Magnificat" di J. S. Bach eseguiti negli anni 1996 e 1997 a Teramo e L'Aquila, la "Messa in Do magg. K 317 - Messa dell'Incoronazione" di W. A. Mozart eseguite a Teramo, L'Aquila e Atri nel 2000, e a Pescara nel 2003, i "Vesperae solemnes de confessore K 339" e il "Kyrie in re min. K 341" di W. A. Mozart eseguiti a Teramo e a L'Aquila nell'ottobre 2002, la ‘Messa in Sol maggiore D 167' e il ‘Tantum Ergo D962', per soli coro e orchestra di F. Schubert eseguiti a Teramo e a Giulianova nel 2003, le ‘Litaniae Lauretanae K 109' per soli coro e orchestra, di W. A. Mozart, proposte nel 2005 a Teramo e a Tortoreto ed infine il Requiem K626 ancora di W. A. Mozart magistralmente interpretato a Teramo e a Roseto nel maggio 2006. La Corale è stabilmente inserita tra le formazioni più accreditate in Abruzzo per l'interpretazione della polifonia sacra, evidenziando, secondo i giudizi critici ricevuti, perizia tecnica unita a rigorosa ricerca dell'impasto vocale omogeneo, volti ad una fedele interpretazione dei testi, evidenziando la giusta valenza artistica del messaggio musicale proposto.

Alfredo De Vincentiis nasce a Teramo con radici teramane da almeno tre generazioni. Il suo interesse musicale si manifesta precocemente e all'età di sei anni inizia lo studio del pianoforte con il Prof. Adalgiso Coccioli, figura storica musicale teramana, che intuisce il talento del futuro maestro e compositore. A diciotto anni entra nella classe di canto della Prof.ssa Emma Raggi Valentini presso il Liceo Musicale ‘Braga' dove studia anche solfeggio, pianoforte, armonia, letteratura poetica e arte scenica. Durante questo periodo, obbedendo al suo istinto interiore, compone una "Ave Maria" che viene eseguita dagli allievi del Liceo ‘Braga'. Terminati gli studi, sotto la guida della famosa pianista Anna Maria De Petris, approfondisce l'arte del canto, del pianoforte e di composizione. Contemporaneamente inizia i viaggi che lo portano alla maturità artistica, seguendo per vari anni i corsi di perfezionamento di pianoforte e di composizione e completando gli studi di lettere e filosofia con insegnati di assoluto rilievo nelle città di Siena, Vercelli, Potenza e Roma. Insieme all'attività di insegnamento musicale che svolge per moltissimi anni, durante i quali scrive anche testi di didattica musicale ancora adottati nei Conservatori, coltiva l'attività della composizione lirica che sente essere la più confacente alle sue esigenze espressive. All'interno di questa produzione si inseriscono le recenti ‘Preghiera alla Luce' e ‘Dal profondo all'Infinito - omaggio a G. Verdi', composizioni lirico-religiose di intonazione solenne, costruite nel rispetto dei canoni di ordine, proporzione e simmetria e per le quali scrive anche il testo letterario, infondendo nel tutto i significati del suo sentimento e della propria spiritualità.

La Corale Santa Cecilia ringrazia i Padri Francescani dell'Immacolata, del Convento di San Domenico, per la gradita e cortese ospitalità. 

20/11/2008





        
  



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