I Cag ad Andrenacci: "Non rovinate il nostro lavoro"
Porto Sant'Elpidio | I coordinatori dei centri di aggregazione giovanile lanciano un appello al primo cittadino: "Forniamo un servizio qualificato per i ragazzi della città, state stravolgendo il servizio e svilendo il nostro lavoro, non lo fate".
L'assessore alle politiche giovanili di P.S.Elpidio Annalinda Pasquali
dai coordinatori dei Centri di aggregazione giovanile di Porto Sant'Elpidio,riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta al sindaco Mario Andrenacci
"Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione ed il nostro disappunto per una situazione divenuta gravissima: dallo scorso settembre si susseguono dichiarazioni e smentite circa la sorte dei cag e degli operatori incaricati. Se da una parte si usano parole rassicuranti verso i giovani, le famiglie, gli operatori, dall'altra si stanno mettendo in atto tutte le strategie possibili per destrutturare il servizio. Come ad esempio le assurde proroghe con cui si sta conducendo allo stato agonizzante la sostanza stessa del servizio comunale. L'ultima notizia, fresca di giunta, vuole che nei centri resti un solo operatore, che verrebbe in questo modo ridotto, da adulto con competenze professionali che affianca i ragazzi nella gestione del loro tempo libero, a custode dei locali.
Nei cag si fa un tipo di lavoro con i ragazzi che, oltre a valorizzarli e stimolarne la creatività, la fiducia in se stessi e nelle proprie capacità, oltre ad affiancare le famiglie nell'indirizzare i loro ragazzi verso i percorsi migliori per ciascuno, rappresenta un costitutivo fondamentale della prevenzione da situazioni di devianza e rischio: l'Amministrazione comunale, che ha ricevuto, in merito al lavoro dei cag, anche plausi dalla Prefettura provinciale, sembra voler buttare alle ortiche la sostanza stessa di questo servizio.
Altro non sarebbero le modifiche di cui si parla, in merito alle quali gli operatori, che rappresentano la compagine tecnica del Comune al riguardo, non sono stati coinvolti. Stravolgere il servizio, svilendo la professionalità di chi vi opera, privandolo della possibilità di mettere in gioco la propria formazione e gli strumenti più idonei a svolgere attività di prevenzione, rappresenta una azione rischiosissima, che può compromettere le sorti di molti giovani della nostra città, oltre alla sicurezza della stessa. Noi chiediamo con forza che ciò non avvenga, rimanendo disponibili ad un confronto sul futuro del servizio: fermamente convinti che, senza il contributo di chi vi ha lavorato, si possa ragionare in termini economico-politici, ma non elaborare soluzioni di qualità".
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27/03/2009
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