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Agostini scrive al presidente Spacca

Porto San Giorgio | Il Sindaco invita il Presidente e l’assessore regionale al commercio Solazzi a rivedere la normativa regionale che disciplina orari e deroghe dei negozi.

di Chiara Marzan

Porto San Giorgio terra di commercio e di turismo. Un incipit, questo, da sempre alla base dell'Amministrazione del Sindaco Agostini il quale sta lavorando affinché i pubblici esercizi siano liberi di derogare alle chiusure nei giorni festivi al di fuori di quelle che sono le giornate già note e stabilite.
Dalla parte del sindaco indubbiamente tutta la rete di commercianti entusiasti dell'idea di avere a disposizione qualche Domenica in più a disposizione per aumentare il loro giro di affari, specie in questo storico momento di difficoltà e crisi economica. Sembrerebbero circa 70 le firme da loro raccolte per avvallare concretamente questa proposta.

Titubanti sono invece le associazioni di categoria, Confcommercio e Confesercenti. Se la prima vuole sondare il terreno dei suoi associati per capire il loro punto di vista prima di esprimere un verdetto, la seconda sembra più categorica verso un atteggiamento negativo ribadendo che il territorio del fermano è assolutamente in linea con la posizione regionale di contrarietà alle deroghe ulteriori rispetto a quelle già pattuite per l'anno 2009.

Agostini non perde tempo e scrive direttamente al Presidente della Regione Gian Mario Spacca una lettera che ha per oggetto una vera e propria proposta di modifica alla Legge Regionale del 4 Ottobre 1999 n. 26 sulle norme ed indirizzi per il settore del commercio.

"L'art.15 al co.1 disciplina le deroghe alla chiusura domenicale e festive, le quali non possono superare il numero massimo di ventiquattro giornate annue, elevabili a ventotto previo parere delle organizzazioni delle imprese del commercio, dei lavoratori dipendenti e dei consumatori maggiormente rappresentative a livello provinciale, fermo restando l'obbligo di chiusura nei giorni di Capodanno, Pasqua, 25 aprile, 1° maggio e Natale e al co.3 prevede per i Comuni fermo restando l'obbligo di chiusura nei giorni indicati al comma 1, la possibilità di superare gli ulteriori limiti ivi previsti relativamente alle attività commerciali operanti all'interno di: a) centri storici, come delimitati dalla zona A del PRG comunale; b) zone del lungomare, che il comune individua entro il limite massimo di metri duecentocinquanta dalla battigia".

Questo l'inizio della lettera la quale prosegue, per ben 5 pagine, con un'attenta analisi da parte di Agostini sul commercio globale: dai programmi di rilancio dell'economia americana di Barack Obama ai tassi negativi di inflazione da parte dell'Istat.

"Le aperture domenicali rappresentano una grande opportunità per i cittadini, le imprese e il sistema economico nazionale e locale - prosegue e conclude Agostini. Uscire dalla recessione è il problema. Aprire la domenica per sostenere i consumi delle famiglie, consentendo una più razionale gestione del tempo di ciascun cittadino consumatore, è una delle soluzioni strutturali possibili. La Regione Marche non può attendere oltre: lavoriamo insieme per liberalizzare il mercato del lavoro e contribuire a sostenere il reddito delle famiglie."

31/03/2009





        
  



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