L'intervento di Luca Sironi, direttore della Ikea di Ancona, in risposta ad uno mio sulle pagine de il quotidiano.it, è stato così cortese da convincermi ad accettare il suo invito a rivolgermi direttamente a lui in carne ed ossa.

Per tali ragioni ho deciso di presentarmi anch'io in carne ed ossa cogliendo l'opportunità che egli mi offre di andarlo a trovare sul suo posto di lavoro.

Ernest Hemingway, riguardo lo champagne, sosteneva che il migliore era quello che gli veniva offerto. Potrei dire lo stesso di un pranzo alla Ikea, visto e considerato che il gentile direttore si è proposto per offrirmelo, ma davvero non potrei sopportare di vederlo sparecchiare la tavola dopo averlo consumato, visto che si è offerto di fare pure quello.

Tutto ciò che voglio aggiungere è che mi auguro che il direttore "in carne ed ossa" non abbia pensato che da parte mia ci fosse la volontà di contestare lo spirito e la filosofia che si cela dietro la Ikea in tutte le iniziative che promuove e sostiene. L'unico mio appunto era rivolto ad una comunicazione di sollecito al cliente che, almeno nei miei confronti, ha prodotto un effetto inverso a quella che presumo fosse la volontà della direzione.

La risposta pubblica del direttore sulle pagine di questo giornale on line non mi ha convinto a ripensarmi sulle mie posizioni, chissà se dopo esserci incontrati non troverà il modo di recuperare anche un cliente come me che ha deciso di non sparecchiare la tavola, magari ripensando lui al modo di invitare la clientela.