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Ecco i candidati del Popolo della libertà in Abruzzo. La Carta dei valori del PdL.

Teramo | Pdl: Tancredi e Castellani i candidati teramani. Fatta e depositata la lista del Popolo della libertà per Senato e Camera (Abruzzo).

di Nicola Facciolini

I coordinatori regionali di Forza Italia in Abruzzo, senatore Andrea Pastore, e di Alleanza Nazionale, Fabrizio Di Stefano, hanno depositato presso la Corte d'Appello a L'Aquila le liste del Popolo della Libertà (PdL) per Camera e Senato, circoscrizione Abruzzo.

Al Senato capolista è lo stesso Pastore; seguono Di Stefano, Filippo Piccone, Paolo Tancredi, Gianfranco Giuliante, Patrizio Stornelli, Daniela Arcieri Mastromattei.

Alla Camera Silvio Berlusconi è capolista, seguito da Gianfranco Fini, Maurizio Scelli, Carla Castellani, Sabatino Aracu, Paola Pelino, Marcello De Angelis, Daniele Toto, Giovanni Dell'Elce, Lorenzo Sospiri, Giuseppe Stanziale, Emilio Nauti, Luca Ricciuti, Etelwardo Sigismondi.

"Noi, Popolo della Libertà, donne ed uomini d'Italia - si legge nel testo integrale della Carta dei Valori del Popolo della Libertà - siamo orgogliosi di essere cittadini di uno dei paesi più avanzati del mondo. Siamo orgogliosi di appartenere ad una civiltà millenaria, una civiltà che ha dato all'umanità conquiste tra le più importanti. Per questo vogliamo che l'Italia progredisca nel solco della sua tradizione, sempre più europea ed occidentale. Le radici giudaico-cristiane dell'Europa e la sua comune eredità culturale classica ed umanistica, insieme con la parte migliore dell'illuminismo, sono le fondamenta della nostra visione della società. I valori nei quali ci riconosciamo sono in specie quelli condivisi dalla grande famiglia politica del Partito Popolare Europeo: la dignità della persona, la libertà e la responsabilità, l'eguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà. Questi sono i valori comuni alle grandi democrazie occidentali, fondate sul pluralismo democratico, sullo Stato di diritto, sulla non discriminazione, sulla tolleranza, sulla proprietà privata, sull'economia sociale di mercato".

"Noi pensiamo che la politica debba essere al servizio dei cittadini, non i cittadini al servizio della politica e che essa debba essere fondata più sui valori che sugli interessi. Noi crediamo che la persona - con i suoi valori ed i suoi principi, con la sua morale e la sua ragione di esistere e di migliorarsi - sia il principio ed il fine di ogni comunità politica, la sola fonte della sua legittimità. E che non possano esistere un'autentica giustizia ed una autentica solidarietà, se la libertà di ogni singola persona non viene riconosciuta come condizione essenziale dallo Stato. La nostra concezione della persona ripudia tanto ogni forma di collettivismo, quanto l'individualismo egoistico. Ogni persona appartiene ad una comunità e deve subordinare il proprio interesse all'autorità legittima della comunità stessa, accettando i vincoli che sono necessari per la protezione dei diritti fondamentali e della libertà degli altri. Senza legge e ordine non ci può essere libertà".

"Noi crediamo che la vera libertà significhi autonomia congiunta con la responsabilità, non irresponsabile indipendenza. La vera libertà rende infatti ogni persona responsabile delle proprie azioni in accordo con la propria coscienza di fronte alla comunità a cui appartiene ed alle generazioni future.

Noi pensiamo che le generazioni future debbano essere poste nelle condizioni di vivere in armonia con l'ambiente naturale. Ogni essere umano è chiamato ad amministrare i beni naturali con saggezza e non sulla base dei suoi specifici interessi. Le persone, le famiglie, i gruppi sociali, le comunità, i popoli, le nazioni e gli Stati devono quindi rendere conto delle loro azioni davanti ad ogni singolo essere umano, di oggi e del futuro".

"Noi crediamo che la società e lo Stato debbano servire la persona ed il bene comune. Le persone e le comunità devono avere il diritto di realizzare ciò che possono grazie alla loro iniziativa. Ciò che le organizzazioni di dimensioni più piccole non sono in grado di realizzare deve essere affidato ad organizzazioni di livello più alto: gli Enti locali, la Regione, lo Stato, le Organizzazioni sopranazionali. La sussidiarietà è infatti la formula base della decentramento, del federalismo e dell'integrazione europea. Ogni attività sociale è infatti per sua natura sussidiaria. Noi crediamo che la politica abbia il compito di sostenere la vita e l'attività delle persone, delle famiglie, e delle comunità intermedie, non di distruggerle o di assorbirle. Per permettere alle singole persone ed alle loro libere associazioni di svilupparsi al massimo grado nel campo del sociale lo Stato deve sostenere una politica di deduzioni fiscali ed una politica di destinazione fiscale, come è quella del cinque per mille, nei confronti di quei cittadini che sostengono finanziariamente il volontariato, il non profit, le associazioni private senza scopo di lucro, tutto ciò che opera nell'ambito dell'assistenza sociale e della solidarietà, della ricerca scientifica e della cultura".

"Noi crediamo nella validità del modello sociale europeo, che affonda le sue radici nei valori sociali e liberali, e che si basa sui principi inscindibili di efficienza economica, di giustizia sociale, di concorrenza e solidarietà, di responsabilità personale e di protezione sociale. Questi principi restano del tutto validi, sono anzi ancora più validi nella realtà contemporanea prodotta dalla globalizzazione, davanti ai rapidi e non sempre positivi cambiamenti da questa imposti alla nostra vita sociale ed economica. La sfida che abbiamo di fronte, e che dobbiamo vincere, è infatti ora ed ancora più quella di fondere armoniosamente le nuove forze di mercato con il dinamismo economico, il rispetto della persona umana, e la responsabilità sociale. In ogni caso noi ci impegniamo a sostenere in sede europea politiche mirate a ridurre il volume delle regole non essenziali e a difendere la nostra produzione dalla competizione asimmetrica che viene dall'Asia, dove è necessaria la effettiva e paritetica applicazione delle regole di rispetto sociale e ambientale comunemente accettate e sottoscritte dai più importanti paesi asiatici".

"Noi vogliamo una società che si prenda veramente cura dei più poveri e dei più deboli. Noi non vogliamo una società divisa tra ricchi e poveri, tra forti e deboli. Noi vogliamo una società nella quale tutti possano godere di un livello di vita adeguato. Noi crediamo che le persone abbiano il dovere di provvedere a se stessi, secondo il principio morale della responsabilità, ma che in base a questa debbano anche aiutare il prossimo in difficoltà. Crediamo che sia dovere fondamentale, sia della società che dello Stato, insieme aiutare coloro che non raggiungono questo obiettivo. Noi pensiamo in particolare che siano necessarie forti azioni positive per assicurare l'effettiva parità tra uomo e donna, per accrescere l'accesso delle donne all'istruzione ed al lavoro, per favorire il loro accesso ai posti di più alta responsabilità nel mondo pubblico e privato. Una maggiore eguaglianza effettiva tra uomo e donna renderà il nostro Paese non solo più giusto ma anche più prospero".

"Noi pensiamo che la famiglia sia l'elemento fondamentale delle nostra società. Oggi le famiglie e la società sono sempre più frammentate. Noi pensiamo che sia invece necessario riconoscere chiaramente il ruolo attivo della famiglia, nella consapevolezza che questa non può essere sostituita da altre figure sociali. In una situazione difficile come quella attuale, le famiglie sono anche un prezioso elemento di stabilità sociale ed economica perché si affiancano alla società ed alle strutture pubbliche compensandone i limiti nell'attuazione delle politiche sociali. Non possiamo ignorare che molte famiglie non riescono più ad avere «una tranquilla e quieta vita, in piena dignità». La famiglia va dunque difesa, anche perché è fondamentale per le persone più deboli, per gli anziani, per i diversamente abili, per i giovani senza lavoro. Non solo. Noi crediamo che la famiglia abbia il dovere ed il compito insostituibile di educare i bambini e gli adolescenti. In questa prospettiva noi pensiamo che buoni risultati possano essere conseguiti riducendo il carico fiscale per le famiglie in rapporto al numero dei familiari, a partire dai bambini".

"Noi sappiamo che i valori umanistici e cristiani si confrontano con i risultati del progresso scientifico, in particolare in ambito biomedico. Tale progresso ha contribuito in maniera straordinaria alla salute ed al benessere di tutti i cittadini. Lo vogliamo affermare con forza. Noi pensiamo che la libertà e il progresso della ricerca biomedica vadano quindi salvaguardati e per questo debbano essere coniugati con i principi della protezione e della promozione della dignità umana, con il diritto alla vita, l'unicità di ogni vita umana, l'eguaglianza di tutti gli esseri umani, la tutela della salute". Riconoscersi nel principio della dignità della persona umana comporta infatti che la tecnologia debba sempre essere al servizio della persona, ed esclude che la persona possa essere al servizio della tecnologia. La scienza deve essere libera.

"Noi pensiamo che la politica internazionale debba basarsi sul valore della libertà, e sul fondamentale rapporto tra pace, libertà e diritti. E' ciò che abbiamo fatto, ciò che abbiamo finora difeso e promosso, ed è ciò che riteniamo faccia parte delle aspirazioni e delle possibilità di tutti i popoli. In un mondo sfidato dal terrorismo e attraversato dal rischio dello scontro tra le civiltà, noi poniamo la costruzione della pace e il dialogo tra i popoli come fondamentale dovere della nostra politica internazionale. A questo dovere sono ancorate le nostre alleanze e relazioni, le nostre missioni all'estero e più in generale la strategia del nostro paese sullo scacchiere mondiale. In questo contesto restano cruciali le scelte europeiste ed atlantiche".

"E' su questo confine, tra passato, presente e futuro, che si staglia la differenza tra due visioni della vita e del mondo. La visione della sinistra e la nostra visione. Noi pensiamo che, a questa altezza di tempo, si debba aggiungere alla libertà un altro valore, ad essa complementare: la sicurezza della nostra identità davanti all'immigrazione. Proprio per questo dobbiamo e possiamo aprire al nuovo, ma senza rinunciare a noi stessi, rafforzando insieme le nostre tradizioni, la nostra identità, la nostra libertà. Perché solo conservando i valori oltre la crisi dei valori, si conservano l'identità e la sicurezza e si vive la libertà. In questa strategia lo Stato nazionale e federale, somma dei nostri valori comuni e sede del nostro comune destino, ha un ruolo fondamentale. Un ruolo sussidiario e riequilibratore tra passato e futuro, tra interno ed esterno".

"Questo è il cuore del nostro programma. Questo è il centro del nostro disegno, tanto sul lato politico quanto sul lato economico, tanto in Italia quanto in Europa: la difesa dei principi morali e dei valori, civili e religiosi, la difesa della famiglia e delle nostre radici, l'impegno a rispettare la nostra civiltà da parte di chi entra, la difesa delle nostre imprese, del nostro lavoro. Il Popolo della Libertà è nato dalla libertà, nella libertà e per la libertà, perché l'Italia sia sempre più moderna, libera, giusta, prospera, autenticamente solidale. Noi sappiamo che i nostri valori sono radicati nella migliore tradizione politica del nostro Paese e della nostra società. Nel Popolo della Libertà si riconoscono infatti laici e cattolici, operai ed imprenditori, giovani e anziani. Si riconoscono donne ed uomini del nord, del centro e del sud. Siamo orgogliosi di questo nostro carattere popolare, perché ci conferma nel nostro disegno, che è quello di unire la società italiana, e di condurla tutta insieme verso un futuro migliore. Noi proponiamo agli italiani una società fatta di libertà, di sviluppo economico, di solidarietà. Proponiamo una società basata sui valori liberali e cristiani, sulla famiglia naturale fondata sul matrimonio, formata dall'unione di un uomo e di una donna, nella quale far nascere, crescere ed educare i figli. Proponiamo un'Italia rispettata e forte nel mondo. Proponiamo una Patria nella quale tutti gli italiani si riconoscono e che tutti amano, perché è la casa comune di tutti, senza distinzioni".

"All'opposto la sinistra ha sempre dato all'Italia incertezza, divisioni, odio sociale, povertà. La sinistra fa politiche che distruggono la famiglia, e che non rispettano i valori morali del popolo italiano, i valori della nostra tradizione. Per quello che è sempre stata ed è nel suo profondo, la sinistra vuole dividere i lavoratori dagli imprenditori, gli uomini dalle donne, i padri dai figli, i giovani dagli anziani, gli italiani del nord dagli italiani del sud. La sinistra vede nemici ovunque. Noi vediamo ovunque dei fratelli".

"Pur affrontando difficoltà enormi, ci siamo sempre preoccupati del benessere di tutti gli italiani, senza distinzioni tra destra e sinistra. Perché il governo è il governo di tutti gli italiani, non soltanto di chi lo ha votato. Questa è la vera moralità della politica. Noi vogliamo un'Italia di persone libere e responsabili, in grado di prendere in mano il loro futuro, di potersi scegliere un buon lavoro, di far crescere i figli secondo i propri valori e le proprie idee. Noi vogliamo una società nella quale tutti i giovani, senza distinzione di ceto sociale, vadano a scuola per conseguire un diploma o una laurea di qualità. Vogliamo una società nella quale i giovani abbiano un lavoro, che permetta loro di essere subito indipendenti e di formarsi una famiglia. Noi vogliamo una società nella quale nessuno rimane indietro. Perché ogni persona ha un valore inestimabile, e perché il benessere di ogni cittadino significa il benessere di tutti i cittadini, il benessere di tutta la società. Noi vogliamo una economia forte e vitale, fondata su imprese moderne ed efficienti, sulla creatività e sull'innovazione, perché senza crescita economica non si possono risolvere i problemi sociali e non si possono garantire a tutti i cittadini i servizi ai quali hanno diritto".

"Lo spirito del tempo in cui viviamo ci impone un cambiamento di rotta, rispetto agli ultimi due anni. Se non cambiamo e in fretta, sarà infatti la realtà a cambiarci in peggio. Le riforme costituzionali sono vitali per l'Italia, per avere un governo più forte perché capace di decidere e per avere una politica rispettata dai cittadini perchè costa meno, a partire dalla nostra proposta di riforma costituzionale in cui era fra l'altro previsto il dimezzamento del numero dei parlamentari. Nelle due ultime legislature la via delle riforme è iniziata, ma non è finita. In questa legislatura la riprenderemo, nel comune impegno a terminarla. Un impegno che qui prendiamo davanti agli italiani. Noi ci richiamiamo alla più grande forza politica europea, il Partito Popolare Europeo, e con essa condividiamo un'idea spirituale dell'Europa: l'idea dei padri fondatori, che è all'origine stessa dell'Europa".

"Abbiamo un lungo cammino davanti a noi. Un cammino di impegno civile, in cui diritti e doveri si ricongiungono come facce di una stessa medaglia. Quarant'anni dopo il Sessantotto, è l'ora di una nuova rivoluzione: la rivoluzione delle responsabilità. Chiediamo il sostegno di tutti gli italiani, chiediamo il loro voto per garantire questi valori e per realizzare il nostro programma".

09/03/2008





        
  



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