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Nuovo PRG: oneri di riqualificazione ancora sotto accusa. La maggioranza assente dal dibattito

San Benedetto del Tronto | Si è svolto stamattina il convegno organizzato dall’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Assindustria) di Ascoli Piceno

di Giovanni Desideri

i relatori del convegno sul PRG

Critiche alla perequazione e agli oneri di riqualificazione urbana nella parte tecnica. Critiche per assenza di strategie negli interventi politici, da parte di soli esponenti della minoranza di centrosinistra. Richieste di equità e partecipazione dei cittadini alle decisioni durante il dibattito.
 
Sono stati questi i contenuti del dibattito sul nuovo PRG del Comune di San Benedetto, che si è svolto stamattina nell’auditorium di viale De Gasperi, organizzato dall’Associazione nazionale Costruttori Edili (Ance/Assindustria) di Ascoli Piceno come “confronto aperto con l’amministrazione”, rappresentata però solo dal sindaco Martinelli, che poco dopo il suo intervento ha lasciato la sala, senza alcun altro intervento di assessori o consiglieri della sua maggioranza (il titolo era “Nuovo Piano Regolatore. Quale sviluppo per San Benedetto del Tronto?”).

L’avv. Benedetto Graziosi ha formulato pesanti critiche da un punto di vista giuridico al sistema della perequazione e degli oneri di riqualificazione urbana previsti nel progetto presentato dal prof. Piergiorgio Bellagamba (a sua volta tra i relatori. Le necessarie repliche sono state poi formulate da due tra i suoi principali collaboratori, l’arch. Luisa Calimani e lo specialista di perequazione, prof. Stefano Stanghellini).
 
“Il Piano può trovare il plauso del consiglio comunale – ha detto Graziosi – ma farebbe diventare aleatorio ogni intervento imprenditoriale, per l’incertezza sui valori delle aree e dei costi degli interventi.” Graziosi ha quindi parlato di “dubbia legittimità” a proposito degli oneri di riqualificazione. Anzi, di “contributo al limite della provocazione giuridica”. Qualcosa di simile a ciò che aveva detto il prof. Paolo Urbani della Luiss, che era intervenuto al secondo dei convegni organizzati dall’Unione sul PRG, lo scorso 9 aprile (v. “articoli connessi”: “Gli oneri di riqualificazione nel nuovo PRG sono illegittimi”).
 
Graziosi ha parlato di “valutazioni discrezionali” a proposito della percentuale di un’area che dovrebbe essere ceduta in cambio di edificabilità: ricordando che non esiste una specifica norma che attribuisca questo potere all’amministrazione (“mancanza di copertura legislativa della perequazione”).
 
Nelle scorse settimane il prof. Bellagamba aveva quantificato in 190 euro per metro quadro di superficie utile l’onere di riqualificazione urbana, poi in 150 euro. Infine, come ribadito stamattina, ha affidato ad una futura concertazione pubblico/privata l’entità del contributo, a proposito del quale ha parlato di “equivoco di un nuovo balzello”.
 
Stanghellini ha rivelato che per San Benedetto è stata scelta una delle simulazioni effettuate dallo staff: la più vantaggiosa per l’amministrazione e più svantaggiosa per il privato, motivo per cui il contributo potrebbe in realtà subire una riduzione “molto sensibile”. In ogni caso non si tratterebbe di un pagamento in denaro, ma in opere pubbliche: l’ormai noto “verde e servizi”.
 
Bellagamba aveva precedentemente esposto in sintesi i contenuti del Piano, citando punti come la viabilità o il “sistema di centralità urbane”: piazze e luoghi di aggregazione, da Fosso dei Galli alle piazze Garibaldi e San Giovanni Battista. Ma anche zone come la Sentina, il Palacongressi, il porto, la collina, per la quale ha ribadito che non ci sarà alcuna “cementificazione”. Tutte collegate con piste ciclopedonali.
 
Serie di “rischi” (sebbene in un discorso più generale) segnalati invece dal prof. Francesco Karrer, ordinario di Urbanistica alla Sapienza di Roma: di “implosione” di una città come San Benedetto, per via degli spazi limitati di cui dispone (24 Km quadrati); rischio sostenibilità del PRG, se non è preceduto da un Piano della mobilità; rischio ricorsi contro il diverso livello di imposizione fuori e dentro i comparti individuati per la perequazione. Invito, infine, a non generare costi immobiliari più alti a San Benedetto che nei centri vicini.
 
In apertura di mattinata il sindaco Martinelli aveva definito “operazione coraggiosa” il nuovo PRG, realizzato con metodo “partecipativo e trasparente”. Un progetto che darebbe vantaggi pubblici alla città e “il giusto guadagno” agli imprenditori edili piccoli e grandi. Rilanciando tutta l’economia. Non adottare il nuovo PRG, al contrario, vorrebbe dire per Martinelli “paralizzare la città”.
 
Ma come detto il sindaco è andato via poco dopo il suo intervento. L’auditorium è rimasto come una pur diligente classe di liceo, ma senza insegnanti, dal momento che nessuno dei pochi esponenti della maggioranza presenti è intervenuto.
 
È intervenuto invece il leader dell’opposizione Giovanni Gaspari, che ha contestato la mancanza di indirizzo politico nel documento. Esempi: sia il caso del Palacongressi, che si vorrebbe trasformare in multisala, sia il porto e la nuova darsena turistica, cui il piano non fornirebbe una strategia di sviluppo (citati “i mille iscritti a Circolo Nautico e Lega Navale”). In alternativa: una città che punti su turismo, commercio, terziario. Temi ripresi dal capogruppo SDI (albergatore, assessore provinciale allo sport, presidente provinciale Confesercenti) Nino Capriotti.
 
Polemica a tre sulla speculazione edilizia tra il costruttore Valentino Piergallini (proprietario di un’area di 18 ettari in zona Brancadoro), l’ex consigliere regionale dei Verdi Pietro D’Angelo e Gianbattista Perotti (intervenuto nel dibattito). L’ex sindaco Alberto Cameli è intervenuto a favore dei “piccoli”: mettendo in guardia dal concedere nuovi benefici con la perequazione ai grandi costruttori, già avvantaggiati in passato. “È invece urgentissimo – ha detto Cameli – ridurre i prezzi delle case e destinare nuove zone a edilizia convenzionata.”
 
Delusione da parte di un solo intervenuto, tale Antonio Savino, che ha chiesto maggiore coinvolgimento dei cittadini. Soddisfatti invece i rappresentanti ANCE: il moderatore dott. Massimo Ghiloni (direttore ara legislazione ANCE, Roma) e l’arch. Umberto Alesi (presidente sezione provinciale). Quest’ultimo ha tenuto a sottolineare che gli imprenditori locali non intendono “impallinare” il piano, ma che sono invece interessati a “far coincidere gli interessi pubblici con quelli privati”. Nel nome della qualità: “senza il terrore della tutela ambientale”.

30/04/2005





        
  



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l'avvocato Benedetto Graziosi

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