“Assolutamente illegittimo.” Parola del prof. Paolo Urbani a proposito del contributo aggiuntivo di riqualificazione previsto nel nuovo PRG della città di San Benedetto redatto dal suo “vecchio amico”, il prof. Piergiorgio Bellagamba (190 euro per metro utile, per “consistenti operazioni di trasformazione”; v. “articoli connessi”, in particolare “Il PRG non intacca i diritti acquisiti”).

 

Urbani è docente di “diritto urbanistico” alla Luiss di Roma ed è intervenuto stamattina presso l’auditorium comunale al secondo dei tre convegni organizzati dall’Unione su “Idee e proposte per una città in movimento”. L’incontro di stamattina era intitolato “Nuove regole di pianificazione”.

 

“Quelli proposti – ha aggiunto – sono ciò che la giurisprudenza chiama “oneri esorbitanti chiesti al privato”. Difficilmente il TAR potrebbe dare torto ad un privato che ricorresse contro tale imposizione, che creerebbe sperequazioni rispetto a chi rimane fuori dai comparti”.

 

Urbani ha premesso che “alla luce dei nuovi strumenti giuridici in materia di urbanistica” non l’espansione ma la riqualificazione della città è ormai lo scopo di un PRG, attraverso opere di urbanizzazione da intendersi non solo come fogne, marciapiedi, o standard di verde e servizi, ma anche come opere che caratterizzino la città e ne aumentino attrattiva e competitività.

 

Su questo ha ribadito la necessità di coinvolgere il privato. Ma ha citato varianti al metodo perequativo proposto nel PRG del prof. Bellagamba (sezione curata dal prof. Stefano Stanghellini), insistendo in particolare sulla concertazione con il privato, anche per quanto riguarda gli oneri di riqualificazione (i “Programmi integrati d’intervento” di cui parla l’art. 16 della legge 179/92).

 

Intervento concluso con tre ulteriori possibilità di interazione pubblico/privato: premi di edificabilità al privato in cambio di maggiori benefici pubblici; lo strumento del “confronto concorrenziale” per la riqualificazione di aree degradate; project financing con ulteriori benefici per il privato, se l’opera di interesse pubblico realizzata non è redditizia, p.e. un parcheggio (legge regionale dell’Umbria 12/05; 16 delle Marche; legge in discussine in Parlamento).

 

L’altro motivo di grande interesse del convegno di stamattina è stato l’intervento politico di Oriano Giovanelli, ex sindaco di Pesaro (di cui ha promosso l’ultimo PRG), oggi presidente nazionale della Lega delle Autonomie Locali, autore di un recente “Il futuro è di chi cambia. Le sfide dell’innovazione nell’ente locale”, edito da Legautonomie Marche.

 

Giovanelli ha innanzitutto ridimensionato il presunto “effetto taumaturgico” di un PRG sull’insieme dei problemi di una città (“è ormai uno strumento insufficiente”), auspicando invece “un’urbanistica partecipata, un “piano strategico”, come già fatto da una rete di 200 città in Italia, in collaborazione tra cittadini, associazioni, Comuni vicini, enti sovraordinati, università”..

 

Se Urbani, arrivando da Roma, è arrivato in sala dopo mezzogiorno, Giovanelli aveva già sottolineato che ormai non è possibile pianificare ulteriore crescita demografica o produttiva nei territori comunali, ma che si deve invece intervenire sulla qualità delle strutture, specie attraverso un piano di piccole opere o “progetto di suolo, a misura di occhi e di naso”. Esempio: la creazione di più luoghi “centrali” in una città. Luoghi di incontro, socialità, aggregazione. O anche quei “concorsi di progettazione” o incentivi alla bioarchitettura.

 

Ha infine illustrato il PRG di Pesaro (particolari riferimenti al turismo, per esempio il blocco della trasformazione di hotel in residence), che scende nel dettaglio partendo non da “zone”, ma da “sistemi” (residenziale, della mobilità, ambientale, produttivo, ecc) e prevede anche la “rapidità dell’attuazione”. Giovanelli ha messo in guardia dalla “contrattazione grassa” che le amministrazioni mettono in atto pur di attuare un PRG, a ridosso di un’elezione.

 

Interventi “locali” del coordinatore comunale dei Verdi Paolo Canducci, del capogruppo di Rifondazione Comunista Settimio Capriotti, di Pietro Paolo Menzietti dei DS (“il mare è la storia e il futuro di questa città. Nel nuovo PRG non c’è alcuna idea strategica, e la colpa è dell’amministrazione”), dell’ex sindaco Alberto Cameli che ha molto elogiato Giovanelli e persino auspicato contenziosi pubblico/privati (“l’assenza di contenzioso indica che l’amministrazione ha ceduto a qualsiasi richiesta. Un medico qualunque non può fare il sindaco”). Gli interventi sono stati coordinati dall’arch. Emanuela Mazzocchi. Terzo e ultimo appuntamento il 21 maggio.