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Dopo l’ennesimo incidente stradale presso la Statale 16 Adriatica, appello del PdL aprutino.

Alba Adriatica | Stragi sulle strade: il Popolo della Libertà chiede con forza l'intervento del Governo Berlusconi, sul fronte della prevenzione: “Stop alla mattanza di giovani sulle strade: ogni anno scompare in Italia un paese di settemila persone. Si fermi la strage”.

di Nicola Facciolini

Foto archivio

"L'ennesimo episodio di mattanza di giovani che si è verificato presso la Statale 16 Adriatica, la dice lunga sulla totale incapacità nel porre un freno alle stragi sulle nostre strade, del sabato sera o meno. Non possiamo, tuttavia, rassegnarci all'inevitabile, lasciando che lo sconforto e la sfiducia abbiano la meglio. Alla luce degli ultimi accadimenti, dobbiamo riflettere".

Lo scrive in una nota il coordinamento del Popolo della Libertà di Teramo. La cronaca registra l'ennesima vittima, mentre un giovane ventenne teramano, coinvolto nel terribile incidente di sabato scorso, versa in gravissime condizioni all'ospedale "Mazzini" di Teramo. Sono anni che sentiamo ripetere il solito mantra: "prudenza sulle strade, in nome del senso di responsabilità verso il prossimo", senza ottenere risultati apprezzabili. Anzi. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Appena avremo finito di leggere l'articolo, nel mondo saranno già morti per incidente stradale nove giovani sotto i 30 anni. Le vittime delle strade italiane sono tante ogni anno, con 300mila feriti ed oltre 20mila disabili gravi prodotti da questa incredibile guerra non dichiarata.

"Il Pacchetto Sicurezza appena varato dal Governo Berlusconi - prosegue la nota del PdL di Teramo - può decisamente far cambiare rotta anche in questo campo all'Italia che finora si è distinta negativamente dal resto d'Europa, con una giustizia lenta ed approssimativa, che calpesta continuamente la dignità dell'uomo e quei valori che la nostra Costituzione deve tutelare". Sono previste pene più severe per chi guida in stato di ebbrezza. "Le modifiche al Codice della strada aumentano la pena dell'arresto per chi guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, fino a prevedere la revoca della patente e la confisca del veicolo. Le modifiche al codice penale in tema di omicidio colposo e lesioni colpose, elevano da 5 a 6 anni il massimo edittale della pena detentiva per l'omicidio commesso in violazione delle norme sulla circolazione stradale e sugli infortuni sul lavoro. Con aumenti di pena per lesioni gravi e gravissime dovute a guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, e nuova circostanza aggravante qualora il fatto penalmente rilevante sia commesso da un soggetto illegalmente presente sul territorio nazionale. Non ci stancheremo mai di chiedere con insistenza politiche efficaci e il massimo impegno di tutte le Istituzioni sul territorio, per la prevenzione di quest'infinita mattanza. Oggi l'obiettivo irrinunciabile del Governo Berlusconi deve essere almeno la riduzione del 50% dell'incidentalità stradale entro il 2010. Il parlamento Europeo ha chiesto all'Italia di ridurre del 40% in dieci anni questi numeri da bollettino di guerra".

A ciò lo Stato italiano deve rispondere con un sostanzioso potenziamento del presidio del territorio e con un efficace adeguamento degli organici delle Forze dell'ordine. Le strade non a norma, vanno chiuse al traffico. "Dopo ogni incidente grave, inizia un doloroso ed estenuante iter legale che deve portare alla individuazione delle responsabilità, alla punizione dei responsabili con pene commisurate alla gravità dei loro reati, e ad assicurare alle vittime o ai loro familiari un risarcimento equo. I problemi della sicurezza stradale e della giustizia riguardano tutti, nessuno escluso". L'imperativo categorico è quello di fermare la strage sulle strade ed affermare il diritto alla vita e alla giustizia.

"Il Governo Berlusconi non sottovaluterà l'obiettivo europeo: tale risultato potrà diventare l'evento più qualificante del mandato del Premier Berlusconi anche sul nostro territorio. Si tratta poi di trasformare in azioni concrete le indicazioni date, perché non di bollettini di guerra abbiamo bisogno per procedere. Non del continuo stillicidio di notizie, se si riducono in un'occasione mancata di cambiamento. Ora sollecitiamo proposte normative ed operative più efficaci alle Prefetture ed anche agli organismi di coordinamento di Regione, Province, Comuni, continuando nell'impegno, ponendo attenzione al problema della strage stradale nel territorio, ma anche formalizzando la propria adesione alla Carta Europea della Sicurezza Stradale e dando il proprio apporto agli organismi consultivi pubblici. Dobbiamo riproporre con più forza i nostri obiettivi di prevenzione e sicurezza sul territorio, per puntare l'attenzione sui giovani, con pubblicità e manifesti educativi e motivazionali, "no stop" radio-televisive e discussioni internet tra Istituzioni, scuole, educatori e ragazzi, per sollecitare un impegno comune a sviscerare i problemi di un fenomeno che porta i giovani, meno giovani e intere famiglie, a morire sul fronte del divertimento, a distruggere i propri progetti di vita sull'asfalto, teatro di una guerra non dichiarata ed accettata con pacifica indifferenza".

Il Popolo della Libertà di Teramo, insieme alle Associazioni interessate, continuerà nell'azione di sollecitare gli adulti, impegnati nel campo politico, amministrativo, operativo e della formazione, ad assumere consapevolezza che il cambiamento che proponiamo comincia da noi, e richiede chiarezze culturali ed etiche, collegate al grande tema della responsabilità personale e sociale. "Ma occorre la piena disponibilità dei responsabili di uffici e servizi territoriali, dirigenti e docenti delle scuole, e della gente comune, sull'urgenza della prevenzione ed anche sull'assistenza alle vittime, convinti che la strage stradale non è legata solo ai comportamenti di trasgressione del conducente, ma è mantenuta anche da corresponsabilità che fanno capo ai gestori degli enti e delle aziende".

Affermare che "l'incidente non è fatalità, significa porre al centro dell'attenzione la responsabilità: ciascuno faccia la propria parte e si metta ordine nelle priorità. Prioritarie per la prevenzione sono: il coordinamento, i controlli, l'informazione-formazione; per la giustizia il riconoscimento costituzionale dei diritti e delle facoltà delle vittime senza limitazioni e della ricerca della verità, il superamento delle discriminazioni processuali; per l'assistenza, il sostegno e la tutela delle vittime l'approvazione dei disegni di legge quadro in corso per l'assistenza alle vittime, ma con miglioramenti, senza creare discriminazioni tra vittime e realizzando i Centri di aiuto, coinvolgendo direttamente l'Università di Teramo, con un assiduo lavoro di ricerca sugli effetti devastanti degli incidenti stradali su vittime e familiari".

27/05/2008





        
  



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