Il Consiglio di Stato si pronuncerà venerdì 1 luglio in merito al ricorso presentato dal Comune di San Benedetto del Tronto contro la sentenza di primo grado con cui il TAR delle Marche aveva accolto le richieste della “Lita Srl” di Fano. L’udienza è fissata per le 9,30. Il dispositivo verrà diffuso verosimilmente lunedì 4 luglio. Le motivazioni entro un termine di 60 giorni.

 

La vicenda è quella del bando per la costruzione della nuova scuola Curzi, in cambio di cinque immobili comunali e pagamento all’ente della differenza, stimata in poco più di 800 mila euro. Il 30 settembre 2004 il dirigente del settore lavori pubblici del Comune aveva annullato l’esito della gara per mancanza di alcuni requisiti da parte della Lita, emersa durante la verifica di legge.

 

Tale annullamento era stato respinto dal TAR, adducendo motivazioni insufficienti, mancanza di contraddittorio, e altro ancora.

 

Il Comune di San Benedetto sarà difeso dall’avv. Andrea Galvani di Ancona: “su alcuni punti sollevati dal TAR abbiamo un po’ di difficoltà – dice – per esempio sul difetto di motivazione. Puntiamo molto, invece, su quelle che noi riteniamo dichiarazioni non veritiere rese dalla Lita. La questione è un po’ complessa”.

 

Proviamo a capirla. “Tra gli altri documenti prodotti dalla Lita – dice Galvani – c’era naturalmente il casellario giudiziale, dal quale non risultavano però due sentenze penali passate in giudicato per violazione delle norme sui rapporti di lavoro e sulla sicurezza nei cantieri, emesse dai tribunali di Ascoli e di Enna, che godevano in effetti della “non menzione”. Il casellario richiesto dal Comune, invece, non è limitato in tal senso, motivo per cui è emerso che queste sentenze ci fossero. Ora noi riteniamo che la Lita avrebbe dovuto dire di queste due sentenze. Ma siccome non l’ha fatto, le dichiarazioni rese possono essere qualificate come “non veritiere””.

 

“Il TAR ha un po’ coperto queste circostanze – conclude Galvani – parlando di difetto di motivazione nel provvedimento del dirigente, di mancanza di contraddittorio e del fatto che la Lita potesse presentare solo certificati come quello che ha effettivamente prodotto. In realtà la Lita doveva anche dichiarare l’esistenza delle sentenze.”

 

Fin qui il contenzioso concernente vizi formali. Si ricorderà infatti che la Procura di Ascoli sta conducendo un’indagine, seguita dal procuratore capo dott. Franco Ponticelli, sulla presunta nullità del bando, segnalata da due pareri dell’Autorità di Vigilanza sui lavori pubblici, nel settembre e nel dicembre 2004.

 

Presunta nullità per il fatto che il bando non prevedesse la possibilità di fare offerte disgiunte: solo costruzione della scuola; costruzione in cambio di uno degli immobili e pagamento alla ditta della differenza; ecc. Ancora pochi giorni fa la Guardia di Finanza di San Benedetto ha acquisito un ultimo documento negli uffici comunali. Gli sviluppi nelle prossime settimane.