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La Finanza completa il sequestro della documentazione relativa alla nuova Curzi

San Benedetto del Tronto | La complicata vicenda si protrae da circa due anni. Il comandante Melasecca mantiene il riserbo sulle indagini

di Giovanni Desideri

“Acquisizione di un singolo documento per completare il materiale già sequestrato il 6 maggio scorso relativo al bando per la costruzione della nuova scuola Curzi”: così il comandante della Guardia di Finanza di San Benedetto Silvano Melasecca il giorno dopo la seconda visita delle fiamme gialle al settore lavori pubblici del Comune.
 
La presunta irregolarità del bando (nuova scuola in zona San Pio X in cambio di cinque immobili e pagamento di un conguaglio di circa 810 mila euro al Comune) era stata segnalata dall’Autorità di Vigilanza sui Lavori Pubblici nel settembre e nel dicembre 2004 con due distinti pareri.
 
Al tempo stesso, nei 30 giorni di legge entro i quali va accertato il possesso dei requisiti, il Comune aveva ravvisato che la ditta vincitrice del bando, la Lita Srl di Fano, non soddisfacesse tutti gli standard. L’esito fu annullato con determina del dirigente del 30 settembre 2004, motivo per cui è tuttora pendente un ricorso al Consiglio di Stato promosso dall’ente pubblico contro il ricorso vinto in primo grado del soggetto privato.
 
Vicenda che aveva sollevato le proteste di due interi quartieri: Paese Alto e Ponterotto, contro l’alienazione delle due ex scuole (nell’insieme dei cinque immobili), rispettivamente Castello e Borgo Trevisani. I residenti chiedevano (e chiedono ancora) che i due edifici servissero a colmare la carenza di luoghi di aggregazione nelle due zone.
 
Il 2 maggio scorso AN aveva chiesto e ottenuto dal consiglio comunale l’impegno a non vendere le scuole: punto approvato con il voto favorevole dell’opposizione, che determinò l’ira del sindaco Martinelli, il quale pure aveva annunciato mesi prima di aver cambiato idea e che i due edifici non sarebbero più stati venduti.
 
Le indagini vengono condotte dal procuratore della Repubblica dott. Franco Ponticelli, che mantiene un assoluto riserbo. Nel registro degli indagati compare il dirigente stesso del settore lavori pubblici, ing. Germano Polidori, che ha peraltro chiesto all’amministrazione, con lettera dell’11 aprile 2005, un atto di autotutela, ovvero un processo formale per l’annullamento del bando.

10/06/2005





        
  



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