Il nostro è divenuto il Paese dei furbi ove perfino alcuni  candidati al consiglio provinciale mostrano scarsissimo senso di appartenenza ad una collettività eludendo il rispetto delle regole.

 

È il caso di quattro dipendenti della Provincia che da un accesso ai dati del personale da me  eseguito il 4/06/2004  risultano  alle dipendenze dell’Ente non avendo provveduto a mettersi in aspettativa  al momento dell’accettazione della candidatura ovvero a quello di presentazione delle liste elettorali delle quali sono componenti. Mi riferisco ai signori Dante Merlonghi, Lucia Colantoni (Italia dei Valori), Silvana Catani (Lista Vallesi) e Antonio Accorsi (SDI).

 

Ho provveduto  a segnalare  la loro posizione di  vantaggio rispetto agli altri candidati nonché la  violazione  dell’art. 60, comma 1, n. 7 del TUEL alla Commissione Elettorale Mandamentale presso il Tribunale di Ascoli Piceno affinché vengano presi i provvedimenti di competenza.

 

L’ineleggibilità è posta dalla legge per evitare che nella stessa persona si cumuli l’ufficio di controllore con quello di controllato ed in pratica per evitare che nelle deliberazioni il consigliere possa essere spinto più che dall’interesse della Provincia,  da quello di conservare o migliorare la propria condizione. Non è sanabile  per cause sussistenti al momento della presentazione della lista per cui consegue necessariamente l’esclusione del candidato al momento della convalida degli eletti.