Il movimento 5 Stelle parla dopo il divieto di balneazione ad Alba Adriatica
Alba Adriatica | Il movimento 5 stelle di Alba Adriatica ha denunciato questo scempio già il 10 maggio 2013, durante il convegno sul Vibrata, invitando il Geologo Marrone presso l'hotel Atlante di Alba
il cartello di divieto di balneazione
Sono anni che puntualmente scatta il divieto di balneazione. Ancora una volta l'escherichia coli nell'acqua del mare (un batterio presente nelle feci) è risultato in concentrazioni molto alte, superando di gran lunga i limiti di legge. Sotto accusa il depuratore di Alba Adriatica ma anche gli scarichi abusivi nel Vibrata fanno precipitare la situazione.
Il movimento 5 stelle di Alba Adriatica ha denunciato questo scempio già il 10 maggio 2013, durante il convegno sul Vibrata, invitando il Geologo Marrone presso l'hotel Atlante.
Abbiamo voluto far conoscere ai cittadini albensi lo stato effettivo delle acque e anche il rischio idrogeologico (un altro tema importantissimo portato avanti solo da noi) del torrente vibrata. (consultabile sul seguente indirizzo: http://www.ustream.tv/recorded/32662005).
Il nostro lavoro di denuncia è sempre indirizzato a un confronto costruttivo e risolutivo, finalizzato a obiettivi ben precisi: la tutela dell'ambiente che corrisponde alla tutela del turismo. Se si investe sull'ambiente e sui relativi controlli, ci saranno acque più pulite e sicure, ciò significa maggior turismo e aumento dei posti di lavoro.
Goletta Verde ha riscontrato che in Abruzzo vi è mala depurazione dalla costa teramana a quella chietina: 7 punti su 9 "fuorilegge", 6 dei quali "fortemente inquinati". L'80% dei campionamenti effettuati dai biologi della Goletta Verde lungo le coste abruzzesi, principalmente alle foci di fossi e torrenti, hanno evidenziato la presenza di una carica batterica eccessiva, ben oltre le soglie consentite dalla legge.
Gravi e croniche carenze di un sistema depurativo che impone una svolta immediata: azioni risolutive e durature sul fronte della qualità delle acque abruzzesi. Una sfida non più rinviabile che deve chiamare a raccolta istituzioni e società civile affinché vengano date finalmente risposte certe ai cittadini e tutelati gli ecosistemi fluviali e marini della regione.
Il movimento 5 stelle di Alba Adriatica propone la costituzione di un tavolo di lavoro e di coordinamento permanente tra istituzioni e associazioni di categoria per affrontare con urgenza i limiti di un sistema depurativo delle acque reflue noto da tempo e non più sostenibile.
L'M5S di Alba Adriatica vuole un momento di confronto e incontro con l' amministrazione per capire quali siano i problemi e quali le possibili soluzioni.
E' per questo che noi del movimento vogliamo istituire subito un tavolo di lavoro tra Regione, Provincie, Comuni, associazioni di categoria interessate per una strategia comune per un monitoraggio costante delle acque, un'efficiente controllo (visto che sono anni che si ripete questo scandalo del divieto di balneazione) e la tempestività di intervento sulle problematiche della depurazione».
Noi del movimento 5 stelle ci facciamo promotori di questo tavolo, perché riteniamo che le criticità evidenziate da anni siano risolvibili solo con l'intenzionalità e l'impegno tra tutte le parti chiamate in causa.
Pretendiamo che la prossima stagione estiva sia indenne da questi problemi perché è fattibile e doveroso risolverli, a partire da subito per garantire la salute dei cittadini, la qualità del mare e l'economia locale. La situazione della depurazione, e dei problemi ormai evidenti a tutti, non ha solo forti ripercussioni ambientali ma anche sociali ed economiche che l'Abruzzo non può più permettersi.
Il coordinamento e la sinergia tra i vari soggetti aiuta a migliorare la situazione. Chiediamo che questo venga messo al primo punto dell'agenda politica del comune di Alba Adriatica.
Tornando ai risultati dei campionamenti, che sono stati effettuati il 21 giugno, in provincia di Teramo è risultato "fortemente inquinato" la Foce del fiume Vibrata, nel comune di Alba Adriatica.
Le analisi effettuate in Abruzzo, in primis dall'Arta e poi da Legambiente, testimoniano le gravi lacune che ancora oggi presenta il sistema depurativo regionale, inadeguato e non sufficientemente idoneo ad abbattere il carico inquinante dei volumi di acque reflue prodotti dall'agglomerato urbano.
È fondamentale che le istituzioni competenti portino avanti fin da subito un serio monitoraggio anche delle foci dei fiumi e in tutti quei tratti di mare che, pur essendo inibiti alla balneazione, vanno tenuti sotto stretta osservazione, rappresentando il sintomo di una situazione nazionale non più trascurabile e che va indagata e risolta.
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12/07/2013
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