Clima caldo quello della riunione per salvare l'ospedale di Montegiorgio, presenti molti cittadini, addetti ai lavori e politici che a turno hanno espresso tutto il loro interesse e disappunto. La questione dopo confronti a stretto carattere politico, hanno raggiunto una puntualizzazione della questione, ovvero convocare la conferenza dei sindaci per far rimanere a Montegiorgio la Medicina e il punto di Primo intervento, oppure piano due, lunedì 4 ottobre i sindaci e i cittadini protesteranno in Ancona contro la Giunta Regionale.

Gli interventi si sono susseguiti con ritmo concitato, fra cui quello del consigliere Loriana Dichiara che in più interventi ha chimato in causa lo stesso sindaco Achilli accusato forse di troppo immobilismo sulla vicenda. Altri aspetti che forse di più hanno raccolto attenzione sono le due dichiarazioni effettuate da Fabrizio Cesetti e il consigliere regionale Guido Castelli.

“Chiedo – ha dichiarato Fabrizio Cesetti – che venga immediatamente convocata la conferenza dei sindaci affinché la Giunta Regionale rispetti l’accordo firmato dell’ex commissario Sebastiani il 23 dicembre 2003, che prevede per Montegiorgio medicina e il punto di Primo intervento aperto 24 ore al giorno. Bisogna fra prevalere la forza della ragione e far sì che il volere della conferenza dei sindaci sia rispettato. E’ chiaro che la sanità marchigiana ha fallito i suoi obiettivi per scelte sbagliate fatte in precedenza e lo afferma uno che da sempre si annovera nelle schiere di centrosinistra. Il 50% circa delle persone va a curarsi fuori Asl ciò può solo significare che il servizio è inefficiente. Gli errori sono presto detti: sbagli di ubicazione, di scarsa lungimiranza. Io però sono fiducioso nella classe politica di questo territorio, 40 sindaci hanno ottenuto la Provincia di Fermo, ora i sindaci dovranno mantenere l’ospedale”.

Più agguerrito Guido Castelli. “Se necessario bisogna battere i pugni sul tavolo – ha spiegato Guido Castelli – stanno mettendo quest’ospedale nelle condizioni di non funzionare togliendo dei servizi, così avranno la scusa per chiuderlo. Hanno accentrato tutto in Ancona, per legge devono esserci 4 posti letto per ogni mille abitanti, Ancona né possiede 5,9, e togliere altri posti nel fermano non facilità la situazione già difficile di Fermo con cinque dieci ricoveri al giorno fuori Asl. Questo accentramento non è vero che produce risparmi, nel 95 la spesa saniatria regionale era di 500 miliardi di lire nel 2003 è di 3.000 miliardi di lire. Bisogna chiedere la denominazione di area vasta, ma questo significherebbero altri problemi per Montegiorgio, visto che in questo territorio entrerebbe anche Amandola che deve possedere un presidio ospedaliero. Se si vogliono ottenere dei risultati bisogna dimostrare che la conmunità sta facendo sul serio". 

Alla fine è stato il sindaco Achilli ad esprimere le sue opinioni. "Per l'ospedale ho fatto tutto quanto era possibile - ha commentato Luciano Achilli - possiedo fascicoli e ipotesi alternetive al Piano sanitario alti un metro. Si è parlato di conferenza dei sindaci, bene nell'ultimo anno circa 10 riunioni sono andate deserte e non si è raggiunto il numero legale. Per cercare di mantenere funzionante l'ospedale ho fatto un atto in estremis facendo approvare un documento il 23 dicembre. Poi dicimoci purè che la sanità costa, l'ospedale così come si trova richiede 7 miliardi di lire l'anno, se vogliamo mantenerlo possimo consorziarci all'Asl e farlo gestire ai comuni con pregi e difetti. Se vogliamo incatenaraci di fronte al pronto soccorso va bene, vogliamo protestare in Ancona va bene, ma devono esserci tutti i sindaci".

Alla fine le richieste sono semplici, prima la conferenza dei sindaci chiederà un punto di Primo intervento in grado di assolvere alle emergenze che non richiedano la sala operatoria e la rianimazione e quindi la medicina. Altrimenti i sindaci del territorio, i cittadini si sono impegnati lunedì 4 ottobre a salire su dei pullman ed andare a protestare contro la Giunta Regionale.