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Martinelli: "Sulle scuole calzaturiere serve coerenza e organizzazione"

Sant'Elpidio a Mare | "Piuttosto che un nuovo istituto per la formazione calzaturiera, come proposto nei giorni scorsi, ritengo sia meglio rilanciare, insieme a enti e associazioni di categoria, la Scuola calzaturieri di Sant’Elpidio a Mare".

Giovanni Martinelli

Da Giovanni Martinelli, capogruppo di Unione civica a Sant'Elpidio a Mare, riceviamo e pubblichiamo:

"Si pensa già ad un Istituto tecnico calzaturiero", "Il principale obiettivo è la costituzione di un Istituto tecnico superiore calzaturiero": ho letto con interesse quanto dichiarato nei giorni scorsi dal presidente della Fondazione Elios, che a Porto Sant'Elpidio sta costituendo un polo di eccellenza per la formazione e i servizi al calzaturiero. La Elios parla di incarico ricevuto dall'Anci (l'Assocalzaturieri nazionale) alla quale si era rivolta la Regione Marche.

Con altrettanto interesse avevo letto nei giorni precedenti una nota della Provincia di Fermo che, annunciando la sua presenza al Micam, parlava del Centro Locale per la Formazione di Sant'Elpidio a Mare come "Scuola di riferimento, regionale, per il settore della calzatura".

Al di là del voler difendere per motivi d'affetto la Scuola elpidiense, oggi Centro locale per la formazione, mi preoccupano queste dichiarazioni divergenti che conclamano innanzitutto una mancanza di razionalità programmatica, dall'altra una totale assenza dal problema di chi rappresenta il mondo dell'impresa: Confindustria e Camera di Commercio.

Sappiamo quanto investe il pubblico nel Centro per la formazione, motivo per il quale si dovrebbe tentare di ottinizzare le risorse senza disorientare il mondo della formazione e lo stesso sistema produttivo, costretto a vedere interlocutori divergenti.

Non serve l'esperienza del passato? la nascita (e morte, con relativa pesante situazione economica) di consorzi, società di servizi, scuole senza studenti, per convincere il territorio a parlare una lingua soltanto, quella del fare sistema e del tavolo territoriale di programmazione?

Personalmente sono convinto che la ex Scuola calzaturieri è un grande patrimonio di professionalità, formazione, know how. Marginalizzarla rispetto a operazioni di marketing formativo sarebbe un errore. Metterla al centro di un progetto che veda attori le forze e le entità del territorio (Provincia-formazione, Comuni del distretto calzaturiero fermano-maceratese, Camera di Commercio, Università, Società di servizi e formazione, non ultima la Elios, che annuncia per il 2010 la nascita dell'istituto che "potrà rappresentare una grande opportunità per rilanciare la preparazione di figure nel distretto") sarebbe la migliore risposta alla necessità di crescita professionale delle maestranze e delle figure professionali del settore calzaturiero.

12/10/2009





        
  



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