Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Grande evento alluvionale del 6 e 7 ottobre 2007: gli esperti parlano di “bomba d’acqua” millenaria.

Tortoreto | La Provincia di Teramo comunica che le istanze per il risarcimento danni, vanno trasmesse al Comune di Tortoreto entro il 22 ottobre 2007. I moduli anche sulla pagina elettronica dell’Ente.

di Nicola Facciolini

Grande Alluvione del 2007

In seguito alla dichiarazione dello Stato di Emergenza per i comuni colpiti dall'evento calamitoso, il Comune di Tortoreto ha messo a disposizione dei cittadini la modulistica per la richiesta di risarcimento danni, scaricabile dal sito del Comune di Tortoreto, allegata sulla pagina elettronica della Provincia di Teramo.

Ciò che è accaduto nella notte tra sabato 6 e domenica 7 ottobre 2007 è semplicemente eccezionale: gli esperti parlano di “bomba d’acqua” a frequenza millenaria, dalla quale sono derivati gravi danni a pubbliche e private proprietà in particolare in corrispondenza dell’abitato di Tortoreto Marina. In base alla Relazione redatta dal Servizio Idrografico e Mareografico di Pescara della Regione Abruzzo, è possibile constatare la quantità d'acqua impressionante (è stimabile statisticamente un tempo di ritorno di mille anni, cioè, l'evento con tali precipitazioni, nelle 24 ore, ha probabilità di ripetersi solo ogni mille anni) che ha colpito la costa nord teramana, con particolare violenza le zone di Tortoreto Lido ed Alba Adriatica (Te).

“Il pluviometro posto più vicino all'area colpita è quello di Nereto – rivela la Relazione – e tale strumento ha registrato nell'arco di 17 ore (dalle ore 18:45 del giorno 6 alle ore 11:40 del giorno 7) ben 210,8 mm di pioggia e in sole 5 ore e un quarto (dalle ore 23:45 del giorno 6 alle ore 05:00 del giorno 7) ben 177,8 mm d'acqua con una media oraria di 33,87 mm. Addirittura tra le 23:45 e le 01:45 (tra il 6 ed il 7 ottobre) in una sola ora lo strumento ha registrato 44,8 mm d'acqua”.

Dai dati sommari riportati e dalla serie di osservazioni orarie relative ai due giorni si deduce che l’evento è stato estremamente localizzato sull’area del bacino del torrente Vibrata ed, in particolare, nella zona più prossima alla costa, immediatamente a monte dell’abitato di Tortoreto.

L'evento ricorda quanto è accaduto sabato 16 settembre 2006 ad Osimo nelle Marche dove in sole due ore precipitarono 80 mm d'acqua. Anche in quella occasione ci furono ingenti danni. Tali tipi di precipitazione, copiose, in tempi brevi, concentrate in superfici poco estese ed in aree non montuose, vengono definite vere e proprie "bombe d'acqua".

Normalmente non portano all'ingrossamento dei fiumi ma mettono in crisi la rete di scolo secondaria, con straripamenti dei fossi e inondazioni delle aree pianeggianti.

“Il torrente Vibrata – secondo gli esperti – avendo un percorso breve (33,5 Km poiché nasce dalle pendici meridionali del versante orientale della montagna dei Fiori, sotto la cima del Monte Girella) ha risentito di tale precipitazione, andando in piena e facendo registrare un colmo (massimo livello d'acqua dal fondo alveo o zero idrometrico) di 3,36 m alle ore 06:00 del 7 ottobre 2007. L’onda, inferiore di circa 60 cm al valore di allarme, è stata contenuta dagli argini con un franco di circa 80 cm – 1 m nell’abitato di Alba Adriatica e non ha creato problemi di sorta, sebbene l’alveo fosse notevolmente ingombro di vegetazione. La piena è stata contenuta dagli argini a valle nell'abitato di Alba Adriatica con un franco (quota tra il pelo dell'acqua e la sommità arginale) medio di circa 80 cm” – si legge nella Relazione. Da una prima analisi i fattori che, insieme all'eccezionalità della precipitazione, hanno influito sull'evento calamitoso, sarebbero diversi. Il periodo autunnale, con la preparazione dei terreni per la semina, per cui gran parte dei suoli risulta arato. Una volta, quando si arava con l'utilizzo della trazione animale, si eseguivano arature a "girapoggio" (trasversali al versante) che riducevano la dilavazione del terreno. Adesso i mezzi meccanici, soprattutto quelli gommati, non possono percorrere di traverso determinate pendenze, per cui l'aratura è eseguita a "rittochino" (lungo la linea di massima pendenza), aumentando così la velocità dell'acqua che con se trascina anche parte del suolo, creando sul terreno dei profondi solchi incisi. Il lungo periodo di siccità che ha preceduto la grossa precipitazione. Infatti un terreno quando è secco non consente, a precipitazioni violente e improvvise, l'infiltrazione d'acqua in profondità, dato che si genera un zona satura superficiale di fatto impermeabile. Al contrario, quando le precipitazioni sono prolungate, o quando si verificano nevicate (come nell'inverno del 2003), il terreno si impregna d'acqua e il fenomeno che si verifica con più frequenza è quello franoso. Infatti l'acqua si infiltra (per conducibilità idraulica) in profondità fino a raggiungere un terreno impermeabile (tipo le argille) e su tale superficie poi si genera uno scollamento che provoca la frana. La condizione morfologica che vede i centri abitati della fascia pianeggiante costiera a ridosso di ampi versanti collinari, spesso privi di alberi e con colture senza opere di regimazione delle acque. La rottura di pendenza tra la collina e la fascia costiera sottostante genera un rigonfiamento delle acque selvagge che percorrono i "nudi" pendii. Le strade che risalgono trasversalmente tali versanti fungono da veri e propri collettori delle acque. Queste si riversano, trasversalmente dalla strada, a valle percorrendo i solchi dei terreni sottostanti arati (spesso solo superficialmente) e trascinano, fino all'area pianeggiante costiera, anche parte del suolo, formando così, nelle zone depresse, cumuli di fango. Gli attraversamenti stradali e ferroviari della fascia costiera, con i conseguenti rilevati, si trasformano in dighe allo scorrimento dell'acqua, generando, tra questi rilevati e a monte di essi, allagamenti; l'urbanizzazione presente lungo la fascia costiera che costringe i fossi a passaggi sotterranei (intubamenti), impedendone la manutenzione ed in alcuni casi riducendo le necessarie sezioni di deflusso. La presenza di laghetti collinari può fungere da contenimento al riversarsi delle acque e del fango verso valle, sempre che l'argine contenga la spinta e l'azione erosiva operata dall'acqua, quindi, che venga costruito a regola d'arte. Infatti, il sormonto del rilevato, da parte dell'acqua, può generare un solco nella sua sommità, che in breve può portare al collasso del manufatto amplificando l'effetto distruttivo verso valle.

“Ad onor di cronaca – spiega la Provincia – e contrariamente a quanto ipotizzato da alcuni e riportato sulla stampa locale il giorno successivo all'evento sopra descritto, si precisa che il laghetto "Priori", sul fosso Vascello (in realtà il fosso passa lateralmente al laghetto in sponda destra), ha svolto bene la funzione sopra descritta, infatti, la sommità dell'argine (piano di coronamento) è stata realizzata con pietrisco ben compattato e cementato, impedendo così il processo di erosione e crollo del rilevato. Il trasporto di fango e ghiaia operato da parte del fosso Vascello, straripando dalla sponda sinistra, ha occupato gran parte del lago, spingendo alla tracimazione l'acqua oltre lo sfioratore e sopra il piano di coronamento. Questa ha sormontato la strada comunale sottostante, danneggiandola in parte, e si è riversata nella prosecuzione del fosso erodendolo ulteriormente (sono visibili le argille di base)”.

Dalle osservazioni può concludersi che “l’evento – conclude la Relazione – di durata ed estensione limitati ma di notevolissima intensità, ha determinato esondazioni dai fossi minori, ma ha influenzato limitatamente la rete idrografica principale cui corrispondono tempi di corrivazione superiori alla durata dell’evento. In nessuna altra stazione di misura del Servizio si sono verificate precipitazioni di entità superiore alla norma”.

18/10/2007





        
  



5+3=

Altri articoli di...

Teramo e provincia

17/06/2020
“Cin Cin”: a tavola con i vini naturali (segue)
14/01/2020
L’opera di Enrico Maria Marcelli edita dall’Arsenio Edizioni ha vinto il Premio Quasimodo (segue)
29/12/2019
A Martinsicuro “Natale con le tradizioni” (segue)
19/11/2019
Doppio appuntamento per “Sentimentál” di Roberto Michilli (segue)
13/11/2019
Roberto Michilli presenta il 16 novembre a Campli “Sentimentál” (segue)
24/10/2019
Parte sabato 26 ottobre a Giulianova la rassegna “La pintìca dei libri” (segue)
26/07/2019
Il 28 luglio la premiazione dei vincitori del Premio Letterario “Città di Martinsicuro” (segue)
22/07/2019
Il 25 luglio a Tortoreto Lido fiabe e racconti della Val Vibrata (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji