Art. 33: via il tetto dei 200.000, il Fermano ora è tranquillo
Fermo | La soddisfazione del segretario Ds Francesco Verducci: "Un ottimo provvedimento, ne sentiamo la paternità"
di Pierpaolo Pierleoni
L'Art. 33 della Finanziaria non fa più paura: nel maxiemendamento sul quale il Governo Prodi chiederà la fiducia in Parlamento è stato infatti riformulato eliminando le parti che costituivano una possibile minaccia per la nuova provincia di Fermo. Nel dettaglio, è stato eliminato il passaggio del quarto comma che recitava, in merito agli uffici periferici dello Stato “Nonché alla popolazione residente che deve essere non inferiore ai 200.000 abitanti”. Un passaggio che come noto indicava un tetto minimo di abitanti per ogni Provincia perché vi fossero presidi del Ministero dell'Interno come Prefettura, Questura e caserme provinciali delle forze dell'ordine. Sono invece rimasti immutati gli altri commi dell'articolo.
C'è un'altra novità. Nella parte iniziale dell'Art. 33, si fa infatti esplicito riferimento al Titolo V della Costituzione: Si legge infatti: "In coerenza con la revisione dell'ordinamento degli enti locali prevista dal Titolo V della Costituzione e con il conferimento di nuove funzioni agli stessi ai sensi dell'art. 118 della Costituzione". In pratica, significa che a tutti gli effetti viene riconosciuta l'autonomia amministrativa delle Province, che proprio la Costituzione, il cui Titolo V fu modificato nel 2001, prevede. Un'autonomia che implica quindi la disposizione di uffici periferici dello Stato.
Dopo lo stralcio dell'Art. 77, quindi, un'altra vittoria, che tranquillizza una volta per tutte il Fermano dai rischi della realizzazione di una Provincia privata di alcune delle sue funzioni fondamentali. Grande soddisfazione è espressa a proposito dal segretario provinciale Ds Francesco Verducci. "Siamo soddisfatti, mi si conceda di dire che sentiamo la paternità di questo provvedimento. Abbiamo lavorato a fondo per ottenerlo ed ora l'Art. 33 ci soddisfa pienamente. Si riafferma infatti l'importanza degli enti locali, che vengono così fortemente valorizzati. Inoltre ha grande importanza che si torni a parlare di enti locali in riferimento al TItolo V della Costituzione. Naturalmente c'è bisogno di una discussione ampia sul riassetto degli enti locali per il contenimento della spesa. Ma questa non potrà essere fissata solo su alcune province di minori dimensioni, perché tutte debbono avere pari diritti. Servirà invece alleggerire gli enti locali da tutti quei doppioni e quelle organizzazioni di cui è possibile fare a meno. Una discussione che non deve essere affrontata solo sul piano governativo, ma anche a livello di associazione dei comuni e delle province (Anci e Upi, ndr), come di conferenza delle regioni".
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17/11/2006
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