Festa dell'Unità nazionale e delle Forze armate a Porto Sant'Elpidio
Porto Sant'Elpidio | Mario Andreanacci partecipa alla commemorazione dei caduti svoltasi a Porto Sant'Elpidio.
“I Padri della Patria amavano l’Italia fino all’estremo sacrificio ma non erano rinchiusi nell’ambito nazionale, l’Italia che desideravano era aperta all’Europa, vicina a quei popoli che stessero combattendo per la propria libertà: sono gli stessi sentimenti che animano, oggi, la comunità di Porto Sant’Elpidio, una comunità che accoglie tante culture diverse ma in grado di convivere. Un fatto, questo, che mi rende orgoglioso come Primo Cittadino e che è di esempio per tutto il nostro territorio”. Con queste parole il sindaco Mario Andrenacci ha chiuso il suo intervento ieri mattina durante la celebrazione per la commemorazione dei Caduti di tutte le Guerre e la Giornata delle Forze Armate, di fronte a una nutrita rappresentanza di autorità civili e militari e ai numerosi cittadini e allievi delle scuole primarie della città che hanno preso parte alla manifestazione.
“La celebrazione dell’88° anniversario della vittoria di Vittorio Veneto deve rinnovare in ciascuno di noi i valori principali per cui vivere e morire – ha detto Otello Diamanti, presidente dell’Associazione Combattenti e Reduci, parlando al pubblico prima del sindaco – valori che, comunque, non possono prescindere dal ripudio per la guerra e dalla volontà di pace”.
“Onorare questa festa – ha detto ancora Andrenacci – significa, anzitutto, riconoscere la devozione degli uomini che con coraggio hanno vestito, e indossano tuttora fieramente, le divise dell’Esercito, della Marina, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri. Significa esprimere la doverosa gratitudine a quanti hanno pagato con la vita per quei diritti di libertà e democrazia che abbiamo la fortuna, oggi, di potere considerare come acquisiti. Significa, infine, ascoltare il richiamo a un passato che non dobbiamo dimenticare, traendo dal ricordo un insegnamento profondo e importante, soprattutto per i più giovani che sono qui presenti. Insegnamento che ci stanno dando i nostri militari impegnati in missioni di pace nei Paesi lacerati dai conflitti come in Afghanistan o in Iraq. Non possiamo infatti non ricordare come, dal 1945 a oggi, le guerre abbiano provocato circa 27 milioni di morti e 35 milioni di profughi mentre attualmente sono 20 milioni le persone in fuga da terre di conflitti in varie regioni del nostro Pianeta”.
Il corteo, partito dal piazzale della Stazione Ferroviaria, si è snodato per le vie del centro accompagnato dal corpo bandistico Club Amanti della Musica per fermarsi dapprima nel piazzale antistante la Chiesa della SS. Annunziata, di fronte al Monumento ai Caduti, per la cerimonia dell’alzabandiera dove, dopo la Messa e la deposizione di quattro corone di alloro, hanno pronunciato i loro discorsi Otello Diamanti e Mario Andrenacci. Quindi, dopo una breve sosta dinanzi al monumento dell’Avis, la sfilata ha proseguito sul lungomare fino alla Lega Navale Italiana dove una corona d’alloro è stata gettata in mare in onore dei Caduti del Mare.
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06/11/2006
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Betto Liberati