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Guerra dei decibel: “Qui Alghero”

San Benedetto del Tronto | Anarchia totale, con la popolazione ostaggio dei locali aperti fino all’alba che non rispettano l’ordinanza del Sindaco. Notti insonni per residenti e turisti; anche qui la città è spaccata in due ed ogni estate si ripete l’incubo.

di Adamo Campanelli

Siamo nella Riviera del Corallo, in Sardegna per la precisione ad Alghero, che fonda la sua storia nella memoria catalana: delle sue origini, del suo articolato sviluppo, del suo declino, e oggi, del suo ritrovato splendore.
 
Qui ogni anno si ripete la “Guerra dei decibel”, e a dirla tutta la guerra, è vissuta come una consuetudine.
 
I due schieramenti si “armano” da una parte di reclami e esasperazione dall’altra di indifferenza e interessi economici.
 
L’ordinanza del Sindaco che viene emanata ogni estate, e disciplina le attività di intrattenimento, non viene considerata, mancano –come lamentano gli algheresi- controlli e vigilanza.
 
A nulla valgono le proteste degli abitanti, poiché nelle nottate algheresi “E’ impossibile far sentire la voce di chi reclama il proprio diritto al riposo”.
 
A conciliare le due esigenze ci hanno provato in tanti ma senza successo.
 
Eppure sarebbe sufficiente ridurre soltanto il volume visto che a godere della musica non debbono essere gli abitanti dell’intero circondario ma soltanto gli ospiti presenti al locale ai quali ritmi e canzoni possono arrivare senza rompere i timpani e creare l’effetto rimbambimento che pare sia secondo una moda ormai consolidata la situazione ideale per divertirsi e trascorrere una serata alla “grande”(?).
 
Anche qui come in altre parti d’Italia arrivano i primi sequestri giudiziari agli impianti sonori, a farne le spese ad Alghero è il noto locale El Trò sul lungomare Valencia.

Non era a norma per quanto riguardava la diffusione di musica eccessiva fuori dagli standard di legge.
 
L’operazione da parte dei carabinieri e procura pare dare conferma alla autentica pioggia di lamentele giunte dalle residenze ubicate nelle immediate adiacenze del locale, situato in una posizione panoramica stupenda, sulla scogliera.
 
Ora il magistrato ha individuato un sistema per porre fine agli abusi sonori. Qualcuno suggerisce che gli impianti sonori possono essere sostituiti con facilità in cambio di qualche migliaio di euro.
 
Un suggerimento ineccepibile, ma che di fronte alla scelta di procurare disturbi alla quiete pubblica o la sospensione dell’attività quando si registra il maggior pienone sembra il consiglio più mite.

24/08/2004





        
  



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